Volontà - anno XII - n.4 - aprile 1959
argomenti di, co,wersaziorie e cli pas– sione del mio popolo. Nel popolo di quel mio amico », (escluso il periodo stret.tamente elt– torale) si battaglia accanitament.e per Coppi o per Bartali. Nel mio si. bat.taglia pro o contro un metodo di apo.iiwlato, w1, modo di fare il. prete, o di affrontc,re mia questione morale o sùidacale. Quel mio amico secondo me in– seg,u, poco a. pochi, io invece auri, seminnto zizzc,nic,., ma insegno cm.. clw u chi mi clarebbe fuoco. Scegliete uoi. No,, posso co11si– gliarui cli seguire la mia .ttrada, ma ,wanche che rneuiate la preoccupl,– zione di farsi amare fra quelle che so,1- degne di un sacerclote ». Ed egli, infme, arriva a dire che dt>vc tutto quello che sa ai giovani operai e contadini cui ha fatto 11cuola. « Quello che loro crede,,;a,w di stare im,parando da m.e, 1;on io che l'ho imparato da loro. . lo lw insegnato loro solta,llo ci esprimersi mentre loro mi hanno in.– seg,wto a vivere. Son loro che mi lwnno avviato a pensare le cose che sono scritte in <1uesto libro. Sui libri delle scuole io non le avevo trovate. Le lro im.– parate mentre le scrivevo e le ho saiue percltè loro me le avcua,w messe nel cuore ...... >) Qucs10 prete, che 11011 chiede ai i.uoi parrocchiani di abiurare la lo– ro fede politica, che si arrabbia, anzi, perchè un confessore, venuto da fuori, vuole che un giovane strap• pi la tessera del p.c.; (un gesto che lascia il tempo che t.rova); che re• spinge la Gazzetta clei Lcworatori perchè &li clispiacert>bbe t.roppo che 216 qualcww potesse crederlo <tmico de– gli itulust.riali dato che .~i onora di non esserlo, potrebbe far pensare che è un prete comunista. Tutt'altro: egli non ha nessuna sitnpatia per il comunismo la cui dow·ina è nulla, i cui uomini sono iusigni.fic<tnti. ed il ·cui giomalc è infelice (E per di fendere la Russi<i ci vuole coraggio!) Ma il comunismo dei sandonatcsi non è antireligioso: è pro1esta con– tro l'ingiustizia e In miseria, .è aspi• razione verso una ,•ita migliore, è solidarierà con i compagni di lavo– ro. Anche per coloro che se ne al– lonlanano, il partito rimane « il sa– crario della fede pass,,ta, clel mo,ido in cui è cresciuto, dell'officina ùr. cui soffre e <love lo ca/.pesta110 lo Sbra11i e le 'forze dell 'ordi.ne )l. Per <1uesta specie di comunismo, Don ~filani, che è conlro 1u11e le ingiustizie, gli sfruttamenti dei de– boli e poveri, ha delle siu1pa1ie. IL suo posto è con <1ucsti ultimi e la sua requisitoria contro l'ordine al• 1uale della società è lunga e violen– ta. Niente e nessuno egli risparmia. E' conlro i preti tra(ficoni che, i-cnvnlcnudo ulfici di collocamento e le stesse leggi che regolano le as– stmzioni al lavoro, raccomandano Tizio e Caio come se il diritto al la– voro fosse un diritto di certuni e << n.011, dh,cc11da.dircttame,u.e cfol far.– IO di avere ww stomcrco da riempi• re, e lo stomaco non l' lwnno piir gr<tm:le i bu.011i che i catt.ivi ». E' contro i padroni (e sono mol– tissimi) che violano nelle loro foh– brichc le leggi sindacali (orari, su– lari, assicurazioni, ccc.) e denuncia la berlina <lelle ispezioni che con– cludono sempre con il lullo i.i in re– gola. « Sì le leggi ci so110. I.a Societir
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