Volontà - anno XII - n.4 - aprile 1959

mangiare. Poi aspelta gli altri del grtlJ-'llO fuori del paese o s'in('aHl• miua cla solo. Che cosa porta ucl 1·esto? E intanto, ha mangiato? Con ogni probabilitì1 no; e, se lo ha fat. 10, è stato solo un pò di pane in– zuppato in una tazza di acqua (·alch1 e sporca che, per abitudine e per sah•are il decoro, continuano a chia– mare caiTè. Il contadino 1( ev,·nwale )) lavora d'all'ulba al tramonto, a ore oppu• rf" a collimo. Qualnuqne 1.ia la for– ma, non gnadagua mai di più che per il pane, l'olio e lo zucchero: e di stretta misura. Di che cosa si \'Cste, <"Onche cosa si calza? Con f•he cosa paga la pigione della n1!-a. l'educazione elci figli., le altre spese che com1)0rla una famiglia numero– i'a? -Non lf' paga. Intanto. la moglie va al bosco pe1· lef!na, o \'i si re(·ano i figli (anch<' ,li cinque anni); le conse~ucnze so– no doloro:a;e. 11 bosco ù propri<"IÌ1 privala, e i propriel.ari non auto• rizzano mai che sia asportato un so– lo ramo. La legna: du.nqne, i: mha– ta, Il bosco "i trova lontano diii pae• ,;e, a qual('he ora di strada, che bi– ~ogna farf" <·on la legna sulle spalle o sulla te,;ta. Cos1a f.atka 1rovar<> la legna, fll('<'O~lierla e affast<>llarla. Quando l'opera~ioue ha avuto fine, e le d 'on.nf" o i bambini o i vecchi (giacchè (JUC!-IO ì· lavoro di dt'holi e di inulili) tornano con la (af-éirrn 11! pac:a;e, la C'OSU piì1 ('OOlLUle ;, im– hauersi nelle guardie campe!'lll'i o "Omlmali. Penlere quanto s'è rac• <'nito è in <1u(>SlO <'USO il male mi– nore. A volt<' si è husto1rn1i, i-pcs– ::;o pol'lati in 1..:arcerc. Questa tragedi" Ì! solo una pic('o– la pane del tutto. La famiglia, per sosteneri-i, deve snvirsi dei figli cfa che sono bambini. A ,lieci anni i 202 ragazzi !Sono << collocati )> nelle Cat• torie fler badare ai tacchini, ai maia– li o alle capre. Nessuno ancora ha descritto la tragedia di questi pie• coli schiavi della terra, che dormo• no nei fienili o nelle i;talle o al ri• paro d'una pietra, non s'alimentano a su{ficienza e tornano a casa solo ogni quindici o pili giorni per c·am– biari-'i d'abito. E quale aiuto eco– oomico può rappresentare il salario di uno di questi piccoli? E' Camosa, almeno tra i contadini del Sud, la storia di « Un duro (ciHquf" pesf'l.a:o;) all'anno)). lo direi che non arriva– no neppure a guadagnare tanto, 1)0i~ chè quello che ogni mese <·onswna– no di vestiario è piì1 di quello t'he possono portare a casa. E i:oi-'Ì pa:-'. sano gli anni. fìnchè sono in g:nido di. anelare <·oi padri nei campi. di,•i. d<"ndo il loro lavoro e la loro sorte. Con una solu interrnziom·. quella ckl servizio mitit;.u·<·, il ~e1wrr di vita d1e eondu<·(• un <·ontadino ì· lo stesso a quindi('i anni <'lw a ,.;('::,• santa. Le ragazze non sono pili .fortuna. te. Da unu eti:1 ancorn tenera, cl'evo• no occuparsi come cau1erie1·e o f'.Cr• ve. Finchè sono piccole - dai do– dici ai quindici anni - l'oc('l1pazio• ne più frequenle è quella di bam. binaie: badano ai bambini o fanno Jliccoli servizi. Da quell'età, ('nlra• no nelle Cllse f'he possono pa;?:arlc (il salario i· prcss'a poco quello dei lol'O fratelli minori nel1e fattorie) o ai111ano in alc1mi lavori della p;un– pagna. come la raccolta delle olive, lu sarchiatura e la mieti1ur11. Nel paese, generalmen1e, ci sono pili ra– gazze Phc vogliono andare u servizio che case dove servire. In quei;to <·a• so, le fomiglie sono cosLrC'II.<"a mandan• le loro figlie nelle t·i11Z1 vi– "ine o nellt1 ntpitale. o addiri11ura

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