Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959
svi1uppando all'interno le aziende di Stato ed aprendo all'estero nuove vie economiche a queste imprese con u. na polilica di disgelo dei blocchi e valorizzando le alleanze soltanto nel loro aspetto economico. Inoltre lo Stato sarebbe chiomato ad assumere una funzione regolatrice dell'econo– mia capi1alis1a, esercitando il suo controllo anche sui monopoli per frenare i loro 1tbusi.con grande sol– lievo di tutta la produzione nazio• nale. Naturalmente si tratterebbe di operare un'inversione della rotta po• litica, uscendo dalle strettoie della vecchia politica estera per stabilire conlalli necessari ma finora proibiti, e valorizzando alJ'interno, unzichè o– steggiarle, le forze della sinistra cat– tolica e del socialismo. lu(atti nelle crescenti Eunzioni economiche de11o Staio trovano appagamento il pater• nalismo cristiano e la vocazione ri– formista rl:cl socialismo. Si tratta di un riformismo ultima edizione che si distingue netlamente dall'opposizio– ne parlamentare alla Turati e dal ministerialisruo comunista in funzio– ne di politica estera. I socialisti del 1959 ritengono non soltanto di poter superare la presente difficile eon– giunlura, ma di sanare la società bor• ghese, apportarvi equilibrio ed a– prirla alle istanze progressive del po1>olo, e lutto ciò impugnando le vaste prerogative economiche dello staio capitalista. Vi sono poi le prospettive lancia– te dal 1>arti10comunista che rimane sempre il più forte partito dopo la d.c. 1 malgrado non possa avere ac– cesso al potere. A questo proposito molti politici rimproverano l'eletto• rato italiano di essere inutilmente prodigo di suffragi a un partilo che non può farli pesare sulla bilancia go,•ernati,,a. « Sono milioni di voti sciupati quelli dati al p.c. » escla– mano, (<voti messi in frigorifero >i. Ma in fondo, è proprio questa sua esclusione, sia J>nr Iorzata, dalle combinazioni governative che lo 1·endono simpatico a vasti strati di 1>opolo. Tu11i quei setlori che si sen– tono esclusi dal gioco politico, che non si sentono rappresentali in <1ne– sta democrazia, si rivolgono ad ogni· appello elettorale a questo partilo scacciato dalle sfere governative co– me Satana dal cielo, ed esprimono in questo modo passivo la loro pro• lesta. Ma poichè esso vuol stare alle 1·egole.del gioco pur essendone esclu– so, e rifiula l'azione direlta, l'azione sociale del popolo sui poteri delJo Stato, le sue pros1>cllive si riducono nd azioni di disturbo 1>arlam1n1iire. Tutto è huono, 1n1rcHcreare ai suoi in•,•ersari diCfìcohà di procedura po– litica cd in questo caso cli,•entano huoni anche i Jliccoli padroni. della industria minore. La tempesta del MEC hn messo in cnllive ac<rue que– ste piccole imbarcazioni, ebbene 111 parola d'ordine del p.c. diventa: - sospendere il l\'lEC - In tal modo essi mirano a creare iu seno a11a Confindustria posizioni anti-MEC che si rifletterebbero nello schicra– menlo politico a loro vantaggio. D~ questa linea può forse derivare qual• che successo pratico, poichè gli· af. fari sono affari cd i c·apitalisti ci sanno lare col diavolo e l'acqua san– ta, ma rimane pur sempre la politi– ca <lella giornata, senza av,,enire, poichè gli interessi di una borghesia cocciuta e ritardataria non si pos– sono conciliare nè con la vocazione statalista del comunismo, nè tanto meno con gli interessi della elass'! proletaria, 133
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