Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959

Norde Sud Ecco poche righe, ma suificienli a cara1terizzare la distanza fra l'Italia set1entrionale e quella meridionale. Il reddito medio mensile pro ca– pite è risultato, nel 1957, pari a 24.600 lire al mese nel Nord, 19.000 nel Centro, 9.500 nel Meridione, 10.600 nelle isole. Poichè il dato statistico comprende tutti, vecchi e bambini, anche neonali, ciò significa che, ad esempio a Catanzaro, una famiglia di quatlro persone in cui lavori solo il padre ha a disposizione - fra quanto guadagna lui e <1ucllo che dovrebbe d'argli lo stato e gli altri enti pubblici, in beni e servizi - quarantotlo mila lire al mese, mentre a Brescia ne ha quasi centomila. Un altro confronto, utile al nostro scopo, è il seguente: l'Italia $Cl· tentrionale produce, con il 44% della popolazione totale italiana, il 60% del reddito nazionale; il sud e le isole, messi insieme, cou 37% <lclla po– polazione, ne danno il 21 %- Il 67% del reddi10 prodotto da industria, eommereio, credito, assicurazioni, trasporti proviene dal Nord, !<Olo il 14% dal meridione e dalle isole. Naturalmente ~i tratta di dati conclusi dalla base di rile,•azioui sta– tistiche ufficiali o com1>iute da persone con mentalità abbastanza consen•a– trice: e quindi vogliono dire di più, poichè sono indici massimi, il pii, rosei possibile, 1Huna situazione vergognosa, molto peggiore. Costodellaguerra,per I' U R.S.S. secondo valutnzioni nCficiali l'importo dei danni soppor1ati dall'U.R.S.S. nell'ultima guerra - cioè il ·1alorc delle ,,erdite dirette per atti di di– struzione e di saccheggio - a.scende a 6.790 miliardi di rubli odierni. Se si considerano gli irl\'estimenti effettuati dal 1945 al 1958 in conto rein– tegro di tali danni si ottiene un importo che corrisponde, pressapoco, sol– tanto al 25% del precedente: questo vuol dire che con tredici anni di fati– che, di economie e di scarsa clisponibili1ì1 di beni di consumo il popolo russo è ri-oscito n ricostruire sohan10 la quana parte di quanto è stato di• strutto in cinque anni di guerra. Sin qui però abbiamo parlalo soltanto di danui, non del costo globale della guerra, per l'U.R.S.S. (il dato è assai richiesto ma difficilmenle ri– costruibile per i paesi occidentali); lloichè alla cifra che rappresenta le distruzioni vanno aggiunte le spe3~ mili1ari e la riduzionf• o la perdita dei reddi1i pubhli<'i e privati nei tenitori occupati: in tulio 18.900 miliardi. Così che lo spreco complessivo di ricchrzza risulta di 25.690 miliardi di rubli: f'he ripartiti [ra i 175 milioni di abitanti superstiti nel 1945 (quin– dici milioni in meno che nel 1940) fa 146.800 rubli a tesla: cioè 9.175.000 lire italiane. In altri termini, e pili concreti, è come si fosse impedito di dare ad ogni cittadino sovietico (neonati, bambini e adulti, uomini e donne) una casa di 50 metri quadri (che costa cinque milioni, ncll'U.R.S.S., oj?gi), una !erie completa di elettrodomc!-tici, mia Zll\f (la pil, grossa ma('chiua ncl– l'U.R.S.S.); piì1 un anno di ferie all'estero, in nlberj?:hi dì prima ,·atej!:oria. 166 .

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