Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959

6 Mio caro amico, il 6 dicembre 186-1. - Firer.ze· 13. via dei Pucci • 2 piano. T'invio la continuazione della mia seconda lettera d'un viaggiatore della quale ti ho gii, inviato l'inizio, esatta.mente or è uua sctt.imaua, il 28 novembre. Vedi che essa non è imcoro terminata. Mi farò premura d'iu– viarti la fine. A1u, curo amico, tu sei un niuico ben cn,delc, non mi scrivi nemmeno una parola. Non ostante sarei contento sapere se tu ricevi tutto. quanto ti ho inviato (A tult'oggi ti ho mandato da Drnxelles una hwga lettera sull'Inghilterra, e da qui è già il secondo invio). Ho pure deside– rio di sapere se i miei orticoli realmente ti convengono, l\fi si scrive da Stoccolma che il Fiidcrlaudct pubblica clelle fottere di un democratico e che il pubblico peusa che siaho mie. Tu però devi sapere che sono state scritte· da un amico francese, domiciliato a Londra, e che avendomi chiesto di pro• curargli il mezzo di scrivere delle corrispondenze per la Svezia, è stato rac• c·omauclato eia me al signor Loewstiidt. In questo modo, rendendo un ser– vizio ad un amico, mi sono scaricai.o io stesso dall'impegno che avevo im– prudcntCm('nle preso di scrivere per il .Fiiderlandet. lo sono s,ieuro che tutto guello che questo frnncese s<'riverà sarà buono, ma come è giu~to che ognuno abbia l'Jolo la rcsponsabili1ì, delle sue opere, desidero molto che il pubblico non mi aurihuisea piit scrilli che non sono miei, e che del resto tralleranno eiiclusiva111en1edelle associazioni opernie in Europa. Pcr– <'hè gli hanno dato il 1itolo cli« Lcllerc di un democratico», come alle mie? E 1 per ingannare il pubblico? Sarebbe piì1 esalto chiamarle « Lettere ,li un socialista ». Ti prego, parlane a Loewstiidt, pcrchè cambi. E se tu lo credi utile e necessario, 1i autorizzo e ti prego, di <lire a mio nome che· l'autore delle lc11ere di un democratico nell'(( Aftonbladet » è completa– mente estraneo alle 1< Leuere d.i m1 democratico » nell"« Fiidcrlandet )1. Caro amico, H vostro assoluto e sistematico silenzio mi rattrista. Am– meuiamo che lu abbia molto lavoro e che non ti resti un eolo momento li– bero, ma Mosley che mi ha dato la sua parola d.'o,wre di scrivermi rep;o• Jarmcnte, perchè 1ncc? Non oso dubitare del suo onore, non posso dubitare, non ostante confesso che il suo silenzio mi è inspiegabile. Mostragli queste righe. ti prego, che mi scriva almeno una volta, per dirmi che non mi dii" pena cli scrivergli, poichè per tale o tal'nltra ragione, ha prcfo In dec·i– sione di non rispondermi. Il mio indirizzo è sempre il seguente: (Elternamenre) Italia. Signor Eugène Vieussenx. Libreria a Firenze. Sulla bus/a interna: Signor Baknnin. Infine, cari amici, a che punto siamo? Tante belle parole se ne sonO' andate in fumo? Non siamo niente? Non Iacciamo niente? Tu nome del cie– lo <lammi w1a risposta, non fosse altro che una risposta categorica e chiara. In altesa di questa risposta che mi fa tremare in anticipo, prendo il 159

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