Volontà - anno XII - n.3 - marzo1959

:<:hc, più ancora che nelle al!re, la -&stensioue del giudizio critico deve -essere totale e continuamente vigila- .la. Si pensi, per il metodo Gordon, ,al problema di inventare una (aJeia• 1rice a fiamma, non a lama, come le attuali; e il tema non deve es– sere noto che a una parie dei mem• bri del gruppo operante. 3. - tecniche di rapporti obbli– .sati, che portano alla produzione di idee nuove attraverso l'esame di re– Jazioni artificiali e obbligale tra un oggetto, un'idea e un problema dati, e un'ahra serie di oggetti e di idee 1>rescelle a caso. Esempio: trovare •motivi pubblicitari per una casa e– ditrice rapportando « il libro>>, og• getto dato, e « i fiori », serie scelta a caso. Queste tecniche possono va– l~re in ispecie per la promozione delle vendite, o nel campo delle re– lazioni pubbliche, o per l'introdu– zione di determinate politiche gene– rali in settori speciali. La durata di una seduta, adollan– do il metodo del turbine di cervelli, dovrebbe essere da 40 a 60 minuti, ma può anche abbreviarsi a soli 15- 20. I partecipanti è bene abbiano provenienza, esperienza, sesso, e gra– do neJl'ol'ganizzazionc aziendale, di– versi; ( la presenza di donne è parti– colarmente utile quando si discuto– no problemi che interessano la mas– sa dei consumatori); ma devono eon• temporaneamente avere un sottofon– do comunç, dato dall'esperienza più o meno lunga in azienda, nonchè dalla conoscenza e dall'esercizio del metodo creativo impiegato. Il nume• TO dei membri del gruppo operante può variare da 4, a 12, ma è prefe– ribile sia tra 6 e 9. L'ambiente nel quale ha luogo ]a seduta deve essere tninquillo, eon- 144 fortcvolc e isolato. Occorre uu regi• stratore o una segretaria che fissi le idee, a mano a mano che vengono enunciale ( oppure che uno dei par• tecipanti ne prenda nota). E' indi– spensabile, infine, che il problema da discutere sia definito chiaramen– te e chiaramente delimitato, per mo– do che l'attenzione dei partecipanti non si perda in direzioni troppo di– sparate e non ,•engano quindi a man– care <1uei nessi di interesse logico che sono come la trama su cui si tes– sono, nell'azione di getlo e di colla– borazione, le nuove idee. L'ora pili ndatta è la mallina preslo, se i par– tecipanti de,•0110 lavorare sullo stes– so tema per il resto della giornata; altrimenti il lardo pomeriggio, per lasciare che l'eccilazione del lavoro di gruppo duri, nel cervello dei par– tecipanti, per tutta la notte. Il te• rna, poi, non deve essere reso noto prima, rna deve essere dato solo al momento stesso dell'inizio della se– duta. Qualche autore parla anche di un 1urbine di idee su base individuale: l'individuo singolo e isolato annul– le1·ebbe in sè ( temporaneamente, per poi riprendersele in un momento successivo e opportuno) la facoltà di giudicare criticamente e si lascereb– be pensare in assoluta libertà: quc• sta pratica di quRsi yoga 11011 solo è, ad evidenza di cli(ficilissima attua– zione. se si considera lo sforzo che p,ià o,ccorre pe1· decrilicizzarsi pu'r nel conlagio di un entusiasmo <li gruppo; ma è negati,•a nel senso che uno degli aspelli migliori di que~te tecniche è coslituito dal loro valore di socialità e dnJla loro forza di col– laborazione. La quiete interna di ciascuno e la 1t·anq1.1illitil dell'ambiente sono elc•

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