Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959
ranza qualificata. L'altra parte è <1uella che ha meno coscienza di sè, è quella dei militanti di base; CO• loro che aderiscono al partito nella speranza di ottenere da questa unio– ne la forza di liberarsi concretamen– te da tutti i ceppi che la società in cui vivono li avvince. Ma costoro non hanno peso: pri– mo perchè credendo al partito che libera, lo sostengono anche quando le illusioni cadono a una a una; sc– ,condo, perchè non hanno tempo di verificare questa contraddizione, presi come sono da1ln vita di ogni giorno che ne assorbe ogni energia. Terzo: non hanno peso che come opinione pubblica neJl'iulerno del partito, giacchè le loro esigenze au– tentiche e spontanee passano attra– verso l'interpretazione dei politici, senza che essi stessi si pronuncino col dare veste nlle loro speranze e i loro bisogni. Insomma è il solito meccanismo di filtrazione per cui, altraverso i vari gradi di rappresen– tanza nella gerarchia di partito, i rapporti divengono mediati e non direlti. Quarto e ultimo: sembra che nelle assemblee di sezione e fe. derazionc la confusione sia notevo– ]e. La <( base » non capisce i distin– guo ratfinati degli intelle1tuali, che dovrebbero jstruirli: così che si as– siste a un dialogo fra persone che parlano un linguaggio diverso, di cui non si comprende l'utilità. La .Pressione poi dei rappresentanti ie ))1ozioni, che non rinunciano ai mo– tivi passionali pur di influenzare i giudizi, fa il resto. Così i politici dominano. Ma que– sto non vuol dire che essi siano d'ac– cordo fra loro; se non nc1la pre– giuclizjale di (al'e politica, di diri– gere lul lo, di rinchiudere neJle lo- ro mani a potere che la massa af– fida loro. In realtà si tratta di sce– gliere quella linea d'azione che au– menti loro questo potere, così come un 'azienda dà la prova della sua so– lidità nell'espandersi e nell'aumen- 1are la sua capacità di dominio dei mercati. Questa è la ragione del dis– senso, anche se le parole usate pos• sono parere volgari. Si riproducono in questa tematica gli stessi dissen• si che agitano la politica interna– zionale. E anche qui varrà la pena di notare che mentre gli anni pas– sati hanno mostrato un progressivo aHìevolirsi dei temi di politica in– ternazionale contemporaneamente a una difesa di consistenza di temi della politica nazionale, adesso sia– mo ricaduti nella vecchi.i. atmosfe– ra; senza che però vi sia l'ammissio– ne esplicita di questo ritorno. La via nazionale al socialismo passa aura• verso i centri attivi della politica internazionale. Comu.nque sia, i Ire gruppi poli– tici del P.S.I. sono allineati su que– ste posizioni: un gruppo che vuole ancora una volta riaffermare la pro– pria Ecde nel classismo tradizionale. Sotto questa denominazione si con– lrabbanda una adesione a1le diretti– ve de11o stato sovietico, cioè ci si im– pantana ancora una volta nella i1- ]usione pericolosa che la rivoluzione mondiale è in atto e che sulla poli– tica espansiva dell'unione sovietica marci.ano le armate del proletariato mondiale. « L'imperialismo esce da dieci anni di sconfitte>): la mozione della sinistro comincia in questo modo, e con questo grido cli vill'J· ria astratto sembra ci si voglia con– solare delle sconfitte locali ed euro– pee. Tutto il discorso quindi non può che essere cli allincament() a
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