Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959

dividuale, se non un' impermaocnte figura ideativa, se non un assoluto derivato fisiologico della combina– zione biochimica di innumerevoli t!· lcmenti? Cos'è l'Anima, se non un conglomerato di funzioni materiali giacenti nel quasi arcano istochimi• smo• cellulare? Il quale porta alla produzione dei sentimenti, delle pas– sioni, delle emozioni., ed altre sen– sazioni analoghe? Cos'è l'Anima, se non l'Universo racèhiuso nelle qualità biologiche ed emergenti della materia, al di fuori della <1uale è assurdo cercare l'essenza del proprio « essere », cioè della propria Anima che, io quanto esistente, è sottoposta al formarsi, al trasmutarsi, al trapassare: in altre parole, al suo completo annienta– mento futuro? L'idea dualisLica della vita umana, Anima da una parte, Materia dal– l'altra, è oggi irrefutabilmente su– perata: vecchio ricordo d'un tempo che fu, memoria di oscurantismo in– tellettuale, ignoranza, turbamento psichico. Solo i conformisti interessati od obnubilati mentali possono pensare oppostamente! ·Per la Scienza ufficiale non esi– stono dubbi: il psichico non è che un « epifenomeno >1 del corporeo, da questo è derivato, di questo è ema– nazione, cd in conseguenza nulla ha di suo o di autosufficiente. Monismo materialistico è l'attuale indirizzo filosofico della Scienza: la unica relativa Verità per lo specchio umano del bioesserc. L'Anima, come disse Kleist, è una secrezione del cervello: solo in <111esto senso natu- • /11oc/1imi.1mo: ~ la chimica dei teuu. li organici. ralistico essa può essere ammessa, in quanto l'Anima è la personalità dell'organismo, il derivato finale di tutti gli intricatissimi legami di uf– fici erogati dagli infiniti bioatomi associati in confederazione, in quel; la biologica incommensurabile enti– tà che si chiama Corpo. Per il na– turalista le dottrine dualistiche non soddisfano: il dualismo non è di– mostrabile mentre l'unicità della Materia psico - emissiva è un fatto inoppugnabile. Vero è che ogni bioatomo, che O• gni atomo di materia cosmica di cui l'uomo è figlio, possiede una sua e– nergia ed una perst1nalità: ed allo– ra, se ogni elemento della confede– razione corporea ha una sua indivi• duale funzione, un'invisibile Anima, che cosa è l'Anima umana, sé non l'armonica collaborazione di tante piccole Anime-materiali unite in (e. derazione mutualistica? L'Anima u– mana è una grande funzione gene– rale; come la materia-uomo che la origina, essa nasce, cresce e muore. II materialista, in fondo, non ne– ga l'Anima: egli l'accetta come e– mersione materiale cli personalità, e neppure nega che sia indistruttibile, poichè ammette la conservazione della materia e delJ'energia; ma a(. forma che si trasfol'ma. Domandan– do l'immortalità dell'Aninu, l'uomo richiede invece la conservazione e– terna della sua personalità. Ingenua richiesta: egli domanda la persisten– za indissolubile di ciò che invece è destinato a sciogliersi! L'idea dell' immortalità dell' Ani– ma per lo « Svegliato )> è inconcepi– bile: confessiamo che chi ha inven– tato un simile palliativo agli egoi– smi ed alle paure umane è stato sen– za dubbio un caril.atevole elargitore ,9

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