Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959
quanto in generale, assolutamcnlc fi. ~iologica. Orbene, quale è lu sua operazione di formazione, una ,•olta accertata la causa'? Nel credente il cantiere deJl'Ani– ma è l'foconscio: in esso fin dal– l'elà della ragione si svolgono intri– catissimi meccanismi di adattamen– to alla "ila biocosruica; arcani mec• canismi, tuttavia beu conosciuli dal– la psicanalisi. Come origina la co- 8lruzione dcli' Anima? Nella " per• sonalitù del profondo >), situata co– me sede al centro del cer"ello cui si dà il nome anatomico di dience(a. lo, l'Anima nasce lentamente. Il diencefalo è zona do,•e operano tut– te quelle furu:ioni che si compendia– no conq>lcssi"amente col nome di In– conscio: sono queste le funzioni del sentimento, della puura, della (anta– sia, ecc. Per contrasto, sito nella zona su– perficiale del cervcl lo, è la cortec– cia cerebrale, con fonzioni totalmeu– le OJ)J>OSte che prendono il nome di Coscie11zt1. La Coscienza racchiude le Cuuzioni della lhgionc, della lo– gica, del realismo. Di fronte al mi– stero dell'essere fra le due zone an– zidette nasce una loua: azione del– la corteccia, sede della Ragione, e reazione del diencefalo, sede del Sentimento. In colui che crede all1 Anima lrion(a nella lotta lJUCstosecondo, il diencefnlo, sede dell'Inconscio. Il lume corticale cede alle tenebre dienccfnlic.hc . li scntimen10, il pia– cere di ,·i\'ere eternamente, l'istinto di conservazione, l'impulso egoisli• co, s'impongono alla ragione ed al– la reahà d'ella vita. Ed allora, si ripete, cos'è l'Anima se non la proiezione del J>rOprio 48 << essere » verso l'eternilì1 del cosmo: l"i rradiazione ideale del propri1• • ego » in una sfora uhraterrena, al di là òel lempo e Jello SJ>azio? L'A· nima leologica non esiste., perchè l'Anima non è oggetlo: è subbietto, fotografia psichica, pallida ombra del proprio Io proteH oltre la vita. Così dcscriHo il fenomeno Anima si 1>resenla da sè: è fenomeno deci– ~unente umano e illusorio; esso non ha nulla di divino, nulla di SOJ>ran– naluralc, nulla di 1:ovnuuano, ma è squisilamcnle umanu, pietosamenle umano. Esso è l'istinto di consernzione della specie che riaffiora alla mente dal suo retaggio ancestrale, è la psi– conèurosi~ in(anlilc individuale che ria1>pare allo slato adulto; è l'cclis– se del passato che tuttora incatena ed intossica la materia deJla mente. E ciò vale sia che il credente si chia– mi Platone, sia che si chiami Dante, sia che si chiami Mazzini. E' risa– puto, infa1ti, che h, mente umana può essere inclinata a generare per– fcue figure in un determinato senso, mentre in un ahro Ja stessa illuslre mente può partorire paradossali .as– surdità! Per i lempi moderni l'Anima teo– logica non ha più diritlo di vivere: essa è assurdo concello ed impuden– te offesa alla credulità umana. Già prima dell'alluale psicologia scienti• ficu un errore del genere era stato pel passato egregiamente descrillo e comhalluto da Gotamo Budda, Lu– crezio e, con inconfutabile critici– smo, da Kant, Schopenauer, Hobbes, Einstein cd altri. Pcrchè, cos'è in effetti l'Anima in- a Psiconevrosi: lieve si alo di h>rb,anienlo spirituale; 1iniideua, an.sie1i.
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