Volontà - anno XII - n.1 - gennaio 1959
pedire il voto ai negri e ai bianchi più poveri, aCfinchè una camarilla di polilicanti possa rnaneggiare le elezioni a modo suo e dominare; la ta~a è minima, da un dollaro a due dollari all'anno, ma surfìciente in se stessa a tenere lontani i paria di colore dai luoghi del suffragio, il che dà un ·idea genf"rale della 1>0vertà d.i quella gente. D'altronde, quei negri che chhero l'ardire di votare una voha vennero bersagliati da u1u1 se– quela di persecuzioni per cui non tentarono di rarlo una seconda volta. In molti casi i citladini afro-ameri– cani ,•e1men> malmenati e scacciati dal 1>1tcseil giorno delle elezioni. Eppure codesti Stati costituiscono la roecafor1e del J>1trtito democratico, il eosidctto « Solid South » che du– rante il «New Oeal» votò sempre in favore delle riforme roosevehiane; ma, va da sè, che Rooscvch non ten– tò mai seriamente di intaccare i pri– vilegi dei negrieri del mezzogiorno mediante una seria crociala per del– le leggi nazionali contro il linciag– gio e le capitazioni. lfl,,ece, il Pre– sidenle Truman, colle sue dichiara– zioni sulle libertà civili, provocò il noto scisma ncll'orbitu meridionale del partito democratico sfociata nel fango 1>olitico dei « Oi1ieera1s ». Nelle campagne i contadini negri sono in maggioranza mezzadri e af– {ittavoli, se tale si può definire il loro slato di cronica miseria in cui vcge111110: la terra appartiene si hanchieri, couuuereiauti e usurai lo– cali che forniscono i coltivatori dei loro cam1>i di semenze, di concimi e di vivande; i padroni vendono i raccolti e se sopravanza del denaro viene consegnato ai contadini che non sono sempre negri, anzi com- µrendono decine di migliaia di bian– chi sparsi in lutte le regioni meri– Jionali. Lu terra è povera, esausta, denudata dall'erosione, le capanne sgangherate, l'aratro vecchio e scon– nesso, il bestiame magro, affamato, malandato. l vassalli della gleba so– no coperti cli stracci, denutriti, ema– l'iali dalla malaria, dalla pellagra e dall' ookworm; apatici, negligenti, indolenti e incuranti del futuro pcr– chè il rica\'810 dei raccolti non è mai sufficienle per pagare le spese e il Joro debito \'Crso i padroni au– menta ogni anno. L'unico modo di troncare il lu.n• go incubo è di fuggire, di emigrare al nord, di confondersi con le folle delle merropoli, ove - per quanto aspra sia la lotta per l'esistenza - sarà sempre migliore dell'orribile passato. Si calcola che <1ua1tro ;ni– lioni di negri, e un numero più grande di bianchi. abbiano nbb.@O• donato il sud per recarsi al nord e all1ovcs1 negli ultimi dodici anni; codesti meridionali, con il loro trn• dizionale pregiudizio di razza con– tro gli afro-amerieani, trapiantati improv,•isamente nel settentrione e nel west industriali e cosmopoliti, non contribuiseono certamente al henefìco incremento delle relazioni Ira bianchi e negri. Per ciò che concerne specificameu– le i negri. essi, presto o tardi, tro– veranno un'occupazione pili o meno rimunerativa e se - nel peggior dei casi - do"essero accettare il sussi– dio governativo dovuto ai disoccupa– ti, sarà sempre meglio della vita in– fornale tcstè abbandonala nelle squallide zolle del mezzogiorno. L'enorme aumento della J>OJ)O· lazione negra neJle regioni industria- 19.
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