Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

1ura JJOlitica, prevalenl(•mente polt·mici: non li abbiamo mai , i~ti. duranlC una rliscussione o uua relazione sui problemi delle nostre associazioni o dei no,;;tri paesi, prendere qualche appunto. Dai discorsi, invece, con i giovani comunisti di primo piano, non nPcessariamente investiti di funzioni o di potere, anche soltanto vicini al centro, emergevano posizioni interpretazioni speranze, quasi autonome. Giudizi di valore letterario diversi da quelli uifìciali; desiderio di intro– durre dall'tstcro (( tutto il'meglio che c'è»; ammissione dell'opportunità di esentare le donne dai tipi di lavoro, per cui sono fisicamente i1iadatte; minore disinteresse (che nei subordinati) per le forme di vita, le esigenze, le speranze degli abitanti del mondo occidentale, comunisti o non; mag– giore interesse alle loro c-ritiche, a volte passione d'entrare nelle ragioni i111imc della loro opposizione al sistema sovietico. ln tutti i giovani comunisti, d'ogni livel1o - e in parte nella po1)ola– zionc del villaggio - ho trovato assente il senso della libertà politica quale noi o<·,·idcnt.ali. intendiamo: la pluralità dei par1iti, la diversità della stampa, l'amore all'individuo con le sue idee e le sue aspirazioni non li interessano affatto. Quando la discnssione ci ha portati ai passi ~bbligati, per attraversare i quali f'ra indispensabile mostrare esempi precisi di li– bero arbitrio personale, la stessa individuale concretezza ,lcll'esempio co– stituiva per loro la maggiore astrattezza; non riescono a rendersi r?gione perd1è un tale, uno qualsiasi, possa volere una cosa per il semplice evi– dentissimo fatto che egli, in quanto se stesso, la d'csidera. ((( Non mi piace il regime sovietico perchè se io non voglio uccidere gli altri, non avendo animo da macellaio e quindi non "oglio Fare la guer– t·a o nemmeno il servizio militare, non posso esserne esentato; mentre ho il diritto all'obiezione di coscienza - per motivi anche non religiosi - negli Stati Uniti o in Gran Bretagna. Cosicchè per questo verso nii st•nto piì1 libero nel parossismo del capitale o sotto le gonne della regina Eli– sabcua. evidentemente monarchica e conservatrice, che da voi, repubbli– cani e ,wcialisti ))). In luogo ciel concetto occidentale - non cauolico - di libertà 1 ('he include l'irncazionc, 11ell'Unione Sovietica c'è al massimo una ampia facoltà di critica di alt"uni aspetti del sis1ema vigente: nella scuola, nell'officina, nel sindacato, ecc. E' un concetto concretissimo, legatissimo alla realtà; se si va pili oltre, il discorso cade, per mancanza di soslegno. Ciò che non ho trovato nell'Unione Sovietica - e che in vel'ità non mi a~pettavo; ma mi sembra opportuno metterlo in luce.- è lo stato poli– ziesco <·he la p,ropaganda occidentale monta ogni giorno: 11ulla di ('Omuue ha l'URSS, come aspetto, con la Germania nazista e non; qualcosa invece con l'Italia d'anteguerra, che conosciamo tanto bene, TI clima politico pare molle, le maglie del regime sono aperte, la gente è libera di pensare ai falli suoi; solo i comunisti (il "3,5% della popolazione), adulti e giovani, o aspiranti tali, sono sempre attivamente impegnati; e a pochissimi di essi resta affidata - quasi degollianamente - la somma decisione delle cose. Nelle strade le persone in uniforme sono poche, anche a Mosca; mol- 677

RkJQdWJsaXNoZXIy