Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

Sinchè una sera, come dessert, si alza il capogruppo del Komsomòl (di fatto il capo dei tre capi) a descriverci minulamente la fanteria da sbarco americana e il conculcamento della libertà libanese, la gravità del momento internazionale e l'estrema tensione (in realtà questa a Kùpino proprio non si vedeva; c'era solo il mondo del lavoro, che tirava avanti quieto), per fi– nire con la proposta di un telegramma aHe Nazioni Unite, di protesta e di sdegno. (Anzi, aggiunge qualcun altro, perchè non mandarne anche ai governi americano e britannico?) Un cinese, il sudanese, il colombiano, un polacco, Lm ungherese subito approvano, coi discorseui di rito, a nome di tutti i loro compatriotti; un paio di sovietici ripetono naturalmente il consenso al loro capo; i comunisti occidentali si agganciano con entusia– smo; solo il Servizio Civile si rompe in diverse opinioni e da esso parte l'opposizione: il nostro indiano riesce a dire interamente il suo pensiel'o, e insieme le cose pili sgradevoli ai russi, con tanta semplice limpida obiet– tività da farsi applaudire anc·he da una parte di loro. Anche se è quasi mezzanotte la riunione s'interrompe per dar modo alle tre associazioni (SCI, FIGD, Kumsomòl) di tenere discussioni separate: jn quella del Servizio Civile, piuttosto calda, i molti pareri e le varie mo– tivazioni si riuniscono alla fine in nove voti contro la firma del telegramma all'ONU, uove a favore, pili l'astensione di un francese, d'origine russa, che va a Ictio fingendo d'aver sonno. All'una, assemblea plenat·ia d'el camJY0, in un clima teso, e diC"hiarazione delle decisioni di gruppo: sovietici e soci della Federazione Internazionale della Gioventù Democratica accet– tano compattamente, solo il Servizio Civile dà un esempio di varietà d'idee, cioè di democrazia. S1esu.1·adel testo e atto di firma avvengono il giorno seguente (in dieci non c·eravamo). Tuttavia il telegramma è risultato mollo utile alla comprensione fra comunisti e non, fra sovietici e occidentali: poichè le accuse e le difese hanno cominciato ad incrociarsi; nella mischia le idee si sono chiarite per forza, e la condotta psicologica precedenlemente tenuta da mohi occiden– tali (non comuni.sii) di auscultazione attenta e riservata delle opinioni sovietiche a mo' di studio e documentario, cedeva il posto in alcuni (me compreso) ad una precisa definizione delle proprie opinioni e speranze po– litiche, a una denuncia aperta di tanti aspetti del regime moscovita. Anche per dignità personale: altrimenti avremmo fatto la figura di guerrafondai o d'imbecilli; così che giorno per giorno, ora con l'uno, ora con l'altro dei comunisti di questa o quella parte della cortina, venne Cuori lutto. « Se non hai firmato per condannare l'aggressione USA contro il Li– bano, vuol dire che l'approvi, che non ami la pace, che sei con loro, ecc. ». « Non approvo l'intervento e in Francia, in Inghilterra, in Belgio, in America avrei protestato; ma qui no, perchè farei solo il gioco del vostro p:overno; non ci piacciono i nostri di governi, volete che ci sia simpatico il vostro? ,,. « Non ho mai firmato telegrammi, nemmeno quando l'Armata Rossa sparava contro gli operai di Budapest o di Berlino; anche al tempo dell1) zar sparavano sugli operai; certo... anche in Italia, talvolta, specie sui 660

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