Volontà - anno XI - n.12 - dicembre 1958

lo sostituisse, e scompariva) di una mostra di lavori eseguiti nel campo; c'era un album sull'armata rossa, fotto di fotografie e di ritagli appiccicati, comrnentat.i con grosse didascalie (da Trotski contro i bianchi in Ucraina ai carri armati contro Hitler a Berlino); e un'agiografia di Lenin. Gli chie– do chi fosse {sapendo di fare una figura da cretino; e gliela leggo, tenue, negli occhi) e mi risponde - avrà avuto otto anni - soltanto la parola: a condottiero ». Nel parco di riposo per i figli dei lavoratori della fabbrica di trattori di Kharkov - composto di una ventina di padiglioni sparsi in w1 bosco alla periferia della città; per entrarvi dovemmo indossare camici d'inier• miere - fu data una rappresentazione in onore degli ospiti. I bambini fra i quattro e i dieci anni, travestiti da cinesi (certamente prerivoluzionari, poichè facevan mollemente ond'eggiare policromi parasoli), danzavano can~ tando lodi alla patria ora in ucraino, ora in russo e grazie al partito e a Lenin - la cui immagine troneggiava dietro il pianoforte - per il benes. sere concesso al popolo e gli agi di cui essi stessi godevano; e H, davvero, la distanza da « 'duce tu sei la luce )) era brevissima. Sempre a Kharkov, in un vastissimo parco c'è una ferrovia vera e propria (le carrozze son grandi come quelle della Nord Milano) fatta fun– zionare da ragazzi tra i dieci e i quindici anni; ma ciò che fa rabbia è la totale assenza di fantasia in ·quel grnsso pseud'o-giocattolo; tutto è frlentico al vero degli adulti: dal biglietto, al cattivo gusto della stalione (monu– mentale in iscala ridotta); dal controllore, alla divisione in classi « molle» e « dura >>, ecc.; senza una luce di {uturo, di futuro comunista, almeno. Era facile far parlare i bambini, specie oltre i dieci anni, della loro vita e della loro famiglia (dopo, naturalmente, aver risposto minuziosa. mente alle loro domande); ne usciva un panorama molto vario della com• posizione sociale di quei campi: da redditi di ottocento a redditi di tre– mila rubli (50-187 mila lire - quando in casa lavorano in due); dal figlio del manovale alla figlia del direttore della« Pravd'a di Kharkov »; la quale bellina ma già antipatica, conosceva tanto bene la lezione del partito che, dopo aver denunciato le entrate familiari, aggiungeva: « nel regime so– vietico c'è chi guadagua di meno I.! chi guadagna di 1>iù; son quelli che se lo meritano, perchè son più bravi degli altri ». Comune a troppi, dall'età prescolare alla tarda adolescenza, d'alla cam– pagna alla capitale, la passione per i distintivi, d'ogni forma colore senso e nonsenso, d'ogni associazione fabbrica squadra città esposizione comme– morazione: a chi ne porta li chiedono; se uon Ii cedi propongono cambi; se non li hai te ne danno, se non li vuoi s'offendono. Persino all'interno del Kremlino - le cui mura paiono aver sinora trattenuto le onde della pro• paganda; e (·hiese musei palazzi strade sono quietamente ancora immersi nel passato - dovemmo difenderci da tale mania: esercitata, per di più, da un ragazzotto di non meno di diciassette anni. In certi momenti si pensa a Napoli; con la differenza che i bambini dell'URSS, avendo già mangiato, chiedono il superfluo: epperò infastidiscono senza una valida ragione. 657

RkJQdWJsaXNoZXIy