Volontà - anno XI - n.7 - luglio 1958
Sorgete, o Uomini, che il voho dell'alba già spunta, Sorgete, o Uomini, che il cielo già d'oro si ammanta Che già la loclola è in alto e il gallo giil canta E la signora crinita di folgori è giunta, Così parlerà nel gran parlamento del sole il testimone di questa vostra ultima mezzanotle; E se anche nessuno lo ascolti, io sarò Il ad acclamarlo . E se anche lo facciano a brani, io sarò a con(essarlo davanti ai vostri cannoni ed ai vostri patiboli, o Mostri! E se pure voi mi colpiate con tulle Le vostre armi omicide E mi sputiate sul viso e sulle mie mani ignude, To giuro che quando il gallo canta io non lo dinighierò, E se potenza della (rode sia così forte che Ja mia madre stessa mi maledica come uu traditore con le mani strette alle sue vecchie mammelle, Ed i miei 6g1i dai nomi tremendi torcano da me la faccia arrossata di ,•ergogna e sconfessino il mio nome, E colei il cui cuore m'è siccome la mia bandiera di guerra nel mezzo della mischia, stramazzi per onta di me e ripudi il mio amore, Io giuro che <1uando il gallo canta io non lo rinnegherò. E se voi mi leghiate e mi trasciniate davanti al bruto che guarda i sigilli della vostra potenza, E la bestia cieca che cospira contro la vita domandi la mia morte, E il vostro carnefice getti un cappuccio nero sulla mia testa e stringa il cappio intorno al mio collo, 405
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