Volontà - anno XI - n.7 - luglio 1958
404 Sarete voi dunque in eterno i servitori della morte, voi che la vita attende come una sposa? Ah no, Fratelli, non per <1ucstole vostre madri gridarono d'estasi e di dolore <1uaodo il vostro vagito squarciò il loro ventre; Non per la guerra vi si diede la signoria della terra e la podestà dei mari e dell'aria, Non col sangue, ma col sudore "i si ordinò di raggiungere la vostra salvezza. Udite, o Uomini fratelli, io vi annunzio oggi una grande novella di gioia: Se le vostre mani ora giunte in [asci per la falce della guerra Si uniscono come un mazzo di fiori sul seno tiepido della pace O Uomini, la libertà verrà senza nessun colpo se non quello del maglio sulle vostre ritorte e del piccone sulle mura della \'Ostra carcere. Sorgete, dunque, o Uomini, o Fratelli, e voi Sorelle possenti degli uomini, E geltate le spade e le gramaglie, e ammutinatevi contro la notte, E aprite le porte all'aurora. Sorgete, e contro ogni mano iugemmat.:i dei rubini del fratricidio, Contro ogni bocca che ghigna alle lacrime della 1>ietà, Contro ogni testa che lo sgabeJlo della vostra umiltà solleva sulla vostra testa, Contro ogni parola che fu detta prima di cruesta, Contro ogni (elici1ì1che non conosce dolore, Contro ogni gloria che non conosce timore, E contro il silenzio e la morte e contro il terrore O Uomini, impicdi, sorgete!
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy