Volontà - anno XI - n.7 - luglio 1958

mi cd ai controlli politici. '\'C"llemol– titudini prima domi11ate e fanatizza– te da c1ucsti miti sono sopravvenute ribellioni, (ermenti, pronunl'iamcn– ti nuovi. L'insofferenza e b 1>ole– mica hnn fa110 irruzione nei recinli aus1eri del dogma e dell'au1ori1à. Sotto il mito dello Stato socialistn, v'è s1u10 un processo al pas!'lnto, v'è stnta \UHI grande insurrezione po1>0• lare, vi Mno stnte clamorose deuun• c.-red 0l)j,O$iidoni sia ai vcrtid che alla base. In tu11i gli strati ~odali è diffusn l'insofferenza e il de@idcrio di 11110,•c iniziative 1>er mcllcrc fine "d una ~uddi1anza 1>olitiea cd eco– nomiC':1ehc si fa sempre piì1 insoµ– poriabilc e p<"r uscire dal ehiuso di una dogmatica che si fa sempre pit'1 anncroni~lit.·a cd asfì..,sianlC".Le t·riti– che libertarie uscite dai campi di concentramento russi, i consigli ope• rai dcll'insurrezioae ungherese e po• lacca denunciano la nuova esi~enza di liberazione sociale, mentre il for. te esodo di i111elle1tuali. le chiare insofferenze d'artisti e leuernti nel– la stessa Russia denunciano lu nuo– va eo1,igenza di liberazione morale. Il pii1 chiaro documento che rispec .. chia quest'ultime esigen7.e crC"dosia la f'onfercnza tenula eia Ceorg Luki1c~ all'accademia politica del partito ungherese qualche mese pri– ma dell'insurrezione in cui era affer• mata la necessità 1>er i pencatori mar~i~li di venire a contatto con le altre correnti di 1>ensiero moderno e l'insurfìcienza di una dottrina per la eon0S(:enza della realtà; una ri– bellio1w i-in pure in termini cauti rontro i vinf'oli dell'umano pensiero. Ma anche nel mondo cattolico scr– peg,:;iu la 111.essa insofferenza e ;i.i ve– rifica lo stesso ris,•eglio di COS('ienze dal l<"ll'lr~ del do~ma. Anche qui la ribellione eociale in <'erti strati del popolo e la ribellione di circoli reli– ~io-:i ed intelle11uali im1>nienti di u– i-(·ire dalle segregazioni mentali del 1101mm. Da c1uesto fermento è uscita l"opera e l'azione di Onnilo Dolci e di Don Zeno. i'0no ust'iti i preli ope– rai e ragitazione in ambienti do– ve 1>rima regnava il fatalismo e il Feticismo. Dalle due pii1 grandi pri– gioni mentali gti uomini tentano di endere e di rilrovarsi nella liber– tà. E tale fenomeno i:- particolarmen– te riconoiicibile in ltnlin dove quc<tti due miti si equi,·algono nel dominio delle coscienze. Se nel mondo la pa– ce è stata di(esa dalle forze della guerra, in Italia le libertà democra– tiche sono stnte difese dalle forze del dispolismo. Cauolicismo e <·o– munismo di Stato son due forze in– tolleranti, assolutiste e dispotiche eppure dal loro incontro è rinata la 'ihNtà in Italia e sull'equilibrio del loro antagonismo ri1>0sa. così c-ome riposa la pnce sull'equilibrio de11;li imperialismi. Sono i paradossi aella Storia. Ma oggi che l'equilibrio ten– de t·hinramcnte n rompeni,i in favore della forza t"Dllolica. è bene fare un bilancio del nostro recente pas8ato per potere valutare i mutamenti che ~ono alle porte. Senza dubbio il ritorno del clerica– lismo nella vita politica italiana ha il suo rovescio della medap:lia che è l'nccettazione da parie della Chiesa di un mondo e di una 80eietà eh'ClfSa ri1>Udia\'a. La più grande conversio– ne dei nostri tempi è infatti <1uella della Chiesa; non è il mondo che s'è ronvcrtito alla Chiesa mn la Chie1rn che s'è COn\'ertita al mondo. E non è soltanto una conver'$ÌOne superfi– cil'lc limit-ata ollt" app11renze; non è 375

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