Volontà - anno XI - n.7 - luglio 1958
turbata dall'acct"ntuarsi dei proble– mi interni che reclamano soluzioni e scelte politiche più chian-. I problemi della classe dirigeotc Nella classe dirigente è atfiorato il contrasto tra clericalismo e laici– smo conq>licaro dal contrasto tra mo– nopolisti e medi produttori e tra queste due categorie insieme e l'in– dustria di stato. Nel proletariato è affiorala l'csigcnzn di una politica seriamente riformista che ap1>orti fi. nalmeute quafohe rimedio alle gran– di piaghe sociali in cui vive il po– polo o di un'azione veramente ri– voluzionaria che apra nuove prospet– tive alle grandi masse proletarie e sottoproletarie. L'a(fìorare e il defi– nirsi di ques\C esigenze e di questi problemi ha seriamente turbato sia l'organizzazione dei partiti che le lo– ro allennze. V'è da notare però che sul terreno elettorale si son posti soltanto i problemi della classe diri• gente, specialmenl.c quello dell'eco– nornia privata o di stato. menlre l'opposizione di sinistra è rima:,ta sul vecchio terreno arido e supera– to. Perciò la dissociazione dei tre fattori politici che prima davano u– nità e coesione ai partiti. ovvero il fattore storico, quello internnzionalc e quello interno - e l'esigenza di una maggiore chiarezza politica si sono risolte in prospettive elcnorali che interessano soltanto la classe di– rigente. Infatti anche le soluzioni più a sinistra, quali il raffor.r.amen– to dell'economia di stato o piani ti– po Vanoni destinati a naufrago.re nel burocratismo, noa toccano gli inte• re.ssi reali del proletariato. Percliè le nuove islanze proletarie non :,Ì so- 372 no rifle~se nelle contese elettorali? Esse han dato luogo a vivo fermento oei partiti di massa, han dato luogo a nuove formazioni di minoranze politiche, ma sono rimaste mute nel grande chiasso elettornle. l\1a è pro– prio questo silenzio che dimostra co– me in tale fermento vi sia qualcosa di scrio, pcrchè i problemi del po• polo non sono problemi di governo e di potere, sono problemi di soli– darietà e di nzioue sociale. Tradotti in termini di lotta per il potere po– litico, i problemi del po1>olo divcu– tano equivoci, a1ni dall'analisi suc– dnta che abbiamo fatto possiamo ri– spoudcre decisamente che ancora U• uua volta recandosi alle urne gli ita– liani han votalo per l'equivoco e l'inganno. Francia e Italia La commedia elettorale iu ltn• Jia ..;· è ri.,olta nel ~overno dei preti, più forte e pil1 sicuro di sè; il dramma coloniale in Francia s"è rii:ioho nel governo dei militari, deci• so a perseguire i suoi obiettivi di dominio senza più esitazioni e con• traddizioni. li capitalismo europeo ritorna alla mauiera !orte, obbcdi– ~ee sempre pii, al suo bisogno di n~– ~olutismo, giìl umiliato dalla violen– za storica da lui stc:,so scatenata. Forse sembrerà esagerato l'accosta– mento tra i fatti francesi maturati dalla guerra coloninlc e da tuta si– tuazione convulsa e i fotti italiani maturati nel quietismo e da una pacifica consultazione; tra il gover– no francese decisamente orientato verso metodi dittatoriali ed il gover– no italiano ancora rispettoso della legalità democratica, eppure nei due laui, nell'ascesa d'cl po1ere militare
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