Volontà - anno XI - n.7 - luglio 1958

nì secondo dei calcoli, sempre molto difficili, dalle 150.000 alle 250.000 persone. Al comizio degli i11segnan1i, indetlo dalla F. E. N. (Federazione delJ' Educazione Nazionale) nel giorno slcsso dello sciopero di protesta, erano presenti da cinque a seimila. istitutori e professori. Nella stessa Cor– sica, dove un Comitato di salute pubblica si era sostituito alle autorità le• gal i con l'aiuto di C.R.S. ( Compagnie repubblicane di sicurezza) inviata dal ministro socialista Jules Moeh per « ristabilire l'ordine», lo sciopero degli insegnanti è riuscito quasi al complelo. Non si può, dun<1ue, parlare né di sconfitta né di rinuncia operaia, poiché non ci sono stati combauimenli in cui la classe operaia si sia impe• guata, nè si può parlare di abbandono di prospellive operaie. Forse, proprio per <1uesto, è più grave il significato della passività ope– raia. Le organizzazioni non si sono impegnale a fondo perché esse non hanno voluto o non hanno osato ,,rendere l'iniziativa, in una situazione che esigeva una forza sociale lucida ed audace, capace di rompere con un par• lamenlarismo screditato, pur respingendo il mito del potere forte. Sia da parie della C.F.T.C. ( Confederazione Cristiana) che da quella di << Foi-ce Ouvrière » ( centrale che raggru1>ra socialisti, sindacalisti indi– pendenti e libertari) ci fu uno sfono tra i dirigenti per non fare niente che 1>otcsse provocare un'insurrezione. Difendere la Repubblica era una formula che entusiasmava ruediocramcnte i salariati, la maggior parte dei quali confondeva quella difesa con l'altra dei deputati. Vi era nelle imprese, nei scr\'izi pubblici e negli uffici, una impor• tante corrente contraria alle commedie parlameniari. Il « gollismo >1 signi– ficava, e significa per molti, la fine dell'impotenza d'una democrazia di di– scorsi e di intrighi. Questo stato di spirito negativo si è manifestato du– rante tutta la crisi ed è stato in parte la causa dell'insuccesso ciel tentativo di sciopero generale proclamato dalla C.G.T. comunista, ed ha pure fre• nato le poche iniziative di organizzazioni federali e regionali dei sindacati liberi. Infine, i sindacati indipendenti cd autonomi (salvo <1uelli degli in– segnanti e di ciualche organizzazione isolata) sostene,•ano più di quanto Jo pensassero la candidatura del genei-ale. Anche in seno agli organi dirigenti delle confederazioni libere, i lea– ders, più o meno apertamente, nrnnifcslavano la loro simpatia verso una esperienza presidenziale. Quando circolò la notizia che un rappresentante di F.O. e della C.F.T.C. avevano partecipalo al ministero De Gaulle, non vi fu nessuna sorpresa ma piuttosto una controffensiva degli clcuienti sin• dacalisti. Finalmente, le due centrali libere smentirono la notizia: la stessa paura di rottura all'interno aveva, questa volta, influito in favore dell'a– stensione. L'av,•ento al 1>oterc del generale De Gaulle, con delle vie legali, ma in realtà con il ricatto di Algeri e in seguito all'impotenza del governo Pflim– lin a farsi ubbidire dall'esercito e dalla milizia, apre un periodo nuovo. Nuovo soltanto dal punto di vista dello stile del governo e del clima ciel• l'opinione pubblica perché lutto si presenta come prima per cruel che con- 366

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