Volontà - anno XI - n.6 - giugno1958

ta della NATO, sebbene consigliasse le trattative e gli dispiacesse di so• stencresolo moralmente il movimen– to d'emancipazione de11e popolazio• ni nord-africane autoctone. La stes• sa Unione Sovietica, che 1>reforisce la possibilità d'influire su Parigi an- 7.ichè su una probabile Algeria mu~– sulmana indipendente, pratica come al solito il doppio gioco: il P. C. francese protesta contro la guerra in Algeria, ma non sostiene a fondo la lotta per l'indipendenza de11e nazio– nalità algerine. Si può imaginare la confusione mentale del semplice eitladino che im1>rov,•isamentc si risveglia davan• ti ai titoli dei giornali, che non com– prende niente e al quale nessuno ha mai tentato di spiegargli la situazio– ne in termini obiettivi. Perchè la si– tuniouc stava già corrompendosi. Dopo pnrecchi n1mi di diverse opcrn– zioni, l'insurrezione era più che mai fori e; essa si era conquislala una grande parie dell'opinione interna– zionale, aveva svolio una politica di- 1>lomatica in1clligen1e, dava l'impres– sione che fosse corne una forza che non potesse essere soppressa da nes– suno. L'esercilo che combatteva in Algeria, datla parte francese, non ve– deva nessuna via di uscila a <1ucsta guerra che non confessava il suo no– me, che non poteva servire nessuna politica da10 che il governo di Pa– rigi, che non era mai lo stesso, non ne avc,•a neppure esso. Quando il governo Pllimlin si for– mò, semlirò che la stanchezza degli ambienti 1>arlamen1ari, l'imbroglio delle operazioni militari in Algeria, ]'aumentata 1>ressionc degli Stati U– niti si congiungessero perchè infine delle lrattative fossero progettate tra Parigi e il Fronte di Liberazione N11.- 294 zionale. Allora si formò la coalizio– ne degli estremisti francesi d'Alge– ria, dei clam mili1ari, delle forma– zioni dell'estrema deslra in Francia, in un clima di panico per gli euro- 1>eid'Algeria che sentivano che si stava giocando Ja loro sorte per rea– lizzare il colpo algerino. La creazione d'un comitato di sa– lule pubblica poteva mirare a due scopi successivi: impedire che Pflim– lin non ottenesse la maggioranza e nel caso che la ottenesse, manovra– re perchè egli adottasse la politica d'Algeri, nello stesso modo che Guy Mollet aveva cambiato i suoi pro– getti dopo aver ricevuto <1ualche po– modoro quando era arrivalo ad Al– geri. Pflimlin oltenne la maggioranZA ma non aveva nessun modo di go• ,•ernare sull'amministrazione e sul– l'esercito in Algeria. Egli tentò ti– midamente di (are il blocco contro l'Algeria, ma dopo <rualtro giorni le navi di ravvitagliamento partirono da Marsiglia, Non rimaneva altro che i negoziati Ira Parigi ed Algeri, con Parigi che cercava di sollevare l'opinione pubblica invocando la di– fesa delle istituzioni repubblicane, con Algeri che mobilitava 1u11a l'o• pinione europea deJI' Algeria, facen– do intervenire i partigiani della Francia, e reclamando l'arbitrato di De Gaulle e, finalmente, annuncian– do l'uguaglianza assoluta tra Euro– pei e Mussulmani dell'Algeria ( pro– prio il conlrario di c1uello che per un secolo aveva proclameto e che era slato la causa della guerra). Questa ultima « presa di posizio– ne >1 assolutamente slupdacentc, è destinata cerlamcnte a rendere im– possibile ogni tratlativa tra Parigi e il F.N.L.

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