Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958
un bene che nell'economia occupa un pos10 preminente? Premesso che in una comunilà, grande o piccola, e a prescindere dal suo regime economico, il lcworo non eseguilO da uno ricade sugli al– tri, non sarà illecito sindacare in quali nuivitù venga impiegato, per esempio, il potenziale lavorativo mondiale, che ridotto del 25%, co– mc soprn è slalo detto, ammonta, appro:.simalivamente e giornalmcn. te, a ·137 miliardi di giornate, suppo– sto di due miliardi e mezzo il nume– ro degli abitan1i della Terra. Abbiamo gi:"tnotato un'ingiustizia. dil·iamo così, urbanistica, ncll'111tua– le ordinan1cnto sociale, la quale con– siste nella dis1>arità di tenore di ,,i. la trn cittl1 e campagna e, meglio si direbbe, Lra città e villaggio, t·o. mc trn ricchi e poveri. Che il villaggio aspiri a divenire 1•it1à è tanto naturale quanto utile-. mentre è un crimine, un'autolesio– ne, ehc la socicti1 umana, invece di unifìcara:.i in uu solo organismo e smobilitare le forze armate 1>cr ,·o– stituire un esercito del lavoro, 1wp– purc pensi a colmare il dcfìeit che· ~asce <ln questa situazione. E nllora ceco, Ira i tanti esempi che si possono addurre, quel !eno– mcno delle moltitudini di viaggiato– ri della provincia, i e-osi detti pro– ,,inciali, 1>ernon dire degli nitri, du· affollano ogni giorno i mezzi di co. municazione per recarsi o per corri– spondere con la città: con qual co~a il deficit sociale aumenta. ln(atti, supposlo che 100.000 viaggiatori (re• lativamcntc a una sola pr°'•incìn) impieghino a1,pcna 3 ore al giorno <'iasnmo iu viaggi di andata e ritor– no per il solo trasporto, sono 300.000 ore al giorno t·he si ag~iungono al conto delle pasa:.iviti1; e ciò i,cuza dire del capitale-lavoro a:ipcso dalla anuniuistraziouc dei lra.spor1i nel mantenimento dei mezzi di comuni– cazione, che è un'altra perdita: f:>C si vuole considerare ehc in una ... ocieLÌ1 ordiuata, la quale osservi In « Legge del mi11imo mezzo )>, ogni esigenza dev'essere soddisfatta con 1u minima spesa di attività, come avviene nel. la pre,•ista città cooperativa, dove il cittadùw abita. sul posto di lavoro. A questo punto vien !atto di trar– re ... profitto da una critica, la qua• le ha definito cituì-c<1scr,mi la comu– niti1 i11 discussione, volendo alludere alla morte della Jiberti1 . .Ma chi non vede che già in questo caso, al con– trario, potendosi proclomarc la « li– bertà dai trasporti inutili ))' si ver. rcbbc ad aggiungere un altro punto al capitolo della libcrtù? Intanlo qui non sarà iuopportuno Lm chiarimento. Pcrchè da una par– le si afferma che la "italità dei traf– fici è indice di prosperità, mentre - almeno nel caso sopra citato - essa si considera un'illusione o una truffo della scienza economica? Ciò evidentemente rispecchia jf conflit~ to di due sistemi: l'individualismo cd il mllc11ivismo. Nel primo, l'o– bictLivo della ricchezza individuale è praticamente estraneo all'intcrcs,e c-ollcuivo, che può quindi essere tra. scuralo o violato, menlrc nel col– lettivismo è l'intcrr:-sf' ('Ollcttivo la sorgente del bene individuale .• \ei regimi incli"iduali~ti nulln i1111,or1a al singolo :,e la soeiNì1 vuda in ro– vina purchè non ne derivi danno a lui, e nH•glio a1woru Sf' gli<•m• vif'nC' utile. Così, un'industria fa1·111aC('Uli– t·a, :1d esempio. non può avf'n• al– tro 1-(•opo pratico :-<' 11011 qtwllo di 271
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