Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

frullo del la,'oro non cli pof'hi ma di tulti. La pre,,isione di una sode1à basa– la i,u rapporti semplici e con:,eb"ltcn– tem('nle su po<'he leggi è 1u11'altr1., che una no\'ità. Premesso che la co- 111uni1i1 a 11ro1,rietà unificata fornisca nl ,·illadino lutti inclislinlamf'11te i mezzi per lo sviluppo della sua per– .:on11li1i1 a saldo del lavoro da lui pre.'ò!lt1to,i rapporti so,·iali risultano sc•mplifif'ati in modo da dar luogo a una lcgh:lazione altre11an10 !lf'lllJ)li. t·c. E perciò, essendo aboliti il t'Om– mf'n•io e l'affarismo, non ot·i·orrc un diritlo C'Ommereiale; "• abolita la 1•roprit•ti, individuale. risulta inutile il diritto patrimoniale. No11 a torto l'anart·hismo pone tra i i;.uoi llostulati anelw I' .abolizione ,1,•lla.,, fn111iglia 1 , f' allora f'tTO un'al– tra <'conomia: l'estinzione df"I dirit- 10 di famiglia con c1uci bf'1wfic·i cf– f<'lli morali e materiali cli ('tri anch<' qui la sociologia non fa diff'tto d'in– ,:egnamcnti. Non si parlerebbe pili cli fi~li ille~ittimi o di figli abhanclo– nati, di c·onlrovcrsic per a.,.c:('~11azio. n<' di alimento o per abbandono del tcllo familiare, nè di beni dotali o di h<'ni crcdilati. Meglio allora t·hc la patria potestà sia esercilata dal– la .... 1·ollc1tività, che è piì1 for1e d<"I singolo <' ehe, per di 1•il1, ha vita perpetua. 1 t•:marehismo non 1•os1ula allallo l'abo• li1.ionc della famiglia, ma \t1ole la rieoslru– zione ,!ella fi.miglia sulla base dell'amore e libera tla ogni vincolo legale, ,la tutli i 11rep;iudizi morali e religiosi. La forni. 11:liaannrrhira, escm11io di armonio e di amore (· In prima rcllula dl'lla romunilù lihcrn di domani. Su ,11u•sto 11111110 e su nllri di (fllCSIOscritto su cui non co11t'or- 1li111110, ri ~arehbc molto dn dire. S1,cria- 1110che 11u11lcbealtro si senta invogli:110 :ul iritent•nirc nella discussione (n. d. r,), 268 La eadula del diritto privato com– porterebbe la fine di qucll'intcnni– nabile co11gerie di contralti e di cou– lrovcrsic che sono uno elci non mc. no drammatici intralci ciel noslro lempo. Cambiali, pegni, ipoteche, protesti, pignoramenti, sequestri, sfratti, fallimenti, suicidi, sono i ri– flessi della miseria C' della scbiavi– tì1 in <·ui si dibult(' quesln società, la quale poi osa "hiamarsi società li– bera. Ma al pari della ri<"Chezza eco– nomica, concenlrala in poche mani, la liberlà è sollanto monopolio ti.ci padroni, mcntrr a1u-h·cssa, com(" o– ~ni altro bene, va ripartila con e(JUità. Quando dil'iamo: liberi:, dal biso– gno, libertà dalla paura, con questi termini sommnri noi operiamo una 111u1ilazione del p<'nsino, e non <'. sprimiamo nicnlc, Bisogna in\'ccc scindere il signifì•·ato, invocando la <( liberlù della ,·ambiale,,, la << li. bertà dagli sfra11i 1), la •< libertà dai pignoramenti )1. la << lib('rlà dagli ... av\'ocati )), librrtà rhc si possono con,,cguire purchè ,:i voglia, in op– posizione a quel <'ampionc di liber– tà clw come una moneta falsa cirro– la oggigiorno, ", 1·hc è la libertà di é-Opraffazionf', la liberti, di nnoce– re, ispirata all'<'ti◄·a del cannibale « Mors tua l)ita mca )). <' La liberli1 propria nel rispctlo della libcrlà altrui>, (' la formula dcJla vera libertà; d1c del reslo s'i. denlifìca con la con<'czione della sles– so Rédus (( La liberli, 'ila nell'ordi– ne n, il quale Rét-lns insieme al Ba– kunin e- al Kropotkin, è uno dei piì1 noti teorid ckll'nuarchismo. Ma ordi,ac i,,iµ:nifìi·n anche organiz– zazione, la quale implif'a 11Llrihuzio– ni direttive ed cscnnivc, 1i1olarilll e rcsponsabili1ì1, e, in una parola .... aulorità e subordinazione.

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