Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

lo di cercare ilei volontari compe– tenti che vengano a collaborare con lui in Sicilia. Ha voluto vedere da vicino i siste– mi sociali dei paesi in Cui si è ra~– giunto la piena occupazione. Si ~ sentito dire quellolchc egli pensava già e: cioè che la , disoccupazione quando è, contenuta nella perécntua– lé del due per cento non è preoccu– pante, ma (juando lo supera bisogirn assolu1amcnte rimediarvi pcrchè è un capitale-lavoro -che'' va pcrdu10 ed è una ricchezza che si spreca. Ha notato che in un Paese del Nord (di cui ora non ricordo il no– me) la responsabilità della piena oc– cupazione spella ad una c'ommissio– ne permanente che è in ciast·uno dei suoi otl()('ento comuni, che è sem,prè allenta perchè non vi sia mai spreco ·di capi1àle-laVoro. Ha avuto la curiositi:l d'informar. si della professione dei' parlamen1a– ri e ha scoperto che solo uno era av– vocato. Ed ha voluto sapere qual'e– ra la formazione inlcllettualc di un sindacalista e gli è stato elencalo ma– teri<>ed anni di studio che J'.tarevano quelli cli un professore universitario. Ha con<"luso che da noi la rcttoric·a maschera I<> piaghe sociali cd ha deua la !lua umili'azionc quando al– l'estero qualcuno, gli ha chiesto co• me mai l' Tullia imporri rnlciarori scandinavi. che co.<tartosomine euòr– mi cmzich/, imf)iegar'e quel danaro in opere .iòcfoli. · ! L, •· L'Tralia di og~i f, arledra"\'p'1'clld delle ·tré'Fl. di famigerata mè1Wòria borboni<"a. Però, ascoltando Da1iilo Dolci, 1 Pàvvcnire 'sèmbra meno buio e qualehe· sJ)eranza rinàscei 1 tu,:t Cuo– re. Finchè vi sono uomini cet!;ì t·apa– ci di aYnore"e•di sacrifici rion si pùò disperare dell"omanità. ·· 256 E noi più di tutl.i abbiamo moti– vo di conforto, ascoltando D. D. poi– chè la sua esperienza è una confcr 1 ma di quella fiducia nell'uomo, nel~ le sua capacità creative, Che esisto. no quando esso è trattato da uomo e non da (( gregge )J o da cose, che Hoi Sempre abbiamo affermata. E il suo metodo di azione che {a le– va sulla coscienza degli individui, sull'iniziativa individuale, che vuo– le che si 'incominci dal basso, e ri– fugge dalla politica, è jJtoprio jl metodo anarchico. Che è il più diffì– cìle, quello che no'n dél tisultati gran– diosi ma che, operando in profondi– tà, è il solo <'h~ costruisce per l'aY. venire. (r'\ DanHo Dol<·i è stato attribuito il IHemio· Lenin, I pòlitici di Mo– !'Cll, premiando ùn'oj)era dw è tul– la basàla sulla non-violenza. h::umo agi10 da politici. D. D. ha mes,;o C1uel preinio a disposizione dcllt1 ,·reazione di un Centro di Stud)o a P<1rtinico per la piena occupuzlone. A questo' Ct>ntro collaboreranno vo– k-ntariamente t~cnici Italiani e stra– nirrl. E' iniziato, proprio. in questi giorni, t·ontro J?. D. il JHo<·esso di ;lpprllo << sullo sciopero alla rovr– tC'iv )J del 1953. Inoltre il Miuistero dq;:li Interni~ trovando éhc D. D. ha diffamato l'ftalia nel suo re<·enh' viaggio all'estcrc'..," ha date ~1isposi– zioni per ritirargli il paS~~ 1 ,;ortO. Ancora un\'. voha in lta~i!l,,/j· <1dit– to l) non ì· )la geni(' che nc:n ·dav9ir~1,, ma i) 1< "'.9l~\r l,avora re )) non è)a, m~·: seria 111a iY 1< parlarne >>. 1 i. . A D. D.' inviamo la nOstr~~ f;·aJ(' 1 t:. na solidarieJ~). G. BERNSRr

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