Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958

tosto, si piegano si, ma pjlt ~i vuo. le piegarli e più forza hisogna C;:,e.r– dtare e pili il loro rimbalzo è vio– lento appena diminuisca la pre:,SÌO. ue che li piega. Aldilà del loro limi– te ,massimo d'elasticità si spezzano e la forza non ha più nulla contro cui csen:jtarsi, cessa di el}Sere forza. È questo uno spiegarmi per mela– fora e µrosopo1,ca. Adoprerò un ljn. guaggio per te piìa convincente. Uno italo moderno, totalitario nel sen– iìO che nou ri,·onosce nessuna autori– tà all'infuori della sua, si trova pri. gionicro di contradizioui interne che non possono risolversi che col suo sfacelo, aucorchè si .Possa mantenere per anni cd anni con esse in seno. Pei suoi bisogni di difGsa (o d'ag– gressione) contro altri stati, esso ha bisogno d'imporre alla società da lui dominata sacrifici sempre maggiori, pcrchè la potenza degli stati rivali aumcnla di continuo, dettata a sua volta dall'aumentare della forza del– lo stato in questione. Più gli anni passano e pili aumentano i sacrifici ieUZ11 che si concreti la minaccia e– »terna, e pili. la società è portata ad incolpare lo Stato che questi sacri– fici impone, meno ragioni sa lrovnrc perchè tali sacrifici si sobbarchi. Di– minuendo 1>er contro i sacrifici im. µosti dallo Stato, diminuis(·e pure la volontà di sacrificio clei suoi sud– diti, perchè da questa dimiuuizio– ne deriva ma,:!gior gusto alla "ita e diventa t·osa lampanle d1e c>ra ,,ro. ,,rio l'imposizione e la t•o-.trizionc dello Staio che im1,edirn110 di ,,r(•n– der gusto alla vita. Un'altra conlra– di,,;ionc risulta dal ,,rogres!IO te,·no. logico e tecnico imposto dalla com– pcti,,;ioue internazìonal<"'. ma itu·om• patibil" <'oll'abbrullimento degli UO· mini ncll'igoorauza c la paura, nel– la fame e nel lavoro Cl·t·c,,,ivo. .::.ul·· l·e<le così da uua parte cbc i lecni. ci, facendosi ;:,empre J)ÌÙ indispen– .!!abili, esercitano w1·iu.fluenza sem• prc pili precisa sugli uomini poli– tìei al governo e si asserviscono la rorza anzichè esserne servi, menlre dall'altra il puro malerinle umano, la massa schiava cd imbelle, divcu– ta sempre meno necessaria. La mat::– ehina piano piano la rimpiazza e viene CO;:,Ì ad assoltigliore !"oggetto stesso su cui s·escrcita la (orza. Lo Stato, come strumento di forza e di rtprcs;:,ione. prende un aspetto d · a• naeronismo. E allora 1·ht>, tro,andù-.i minacciato nella sua ragione ;:,lessa di vita, ;:,i mostra cosi terribile e co– me impa.-;zito, cd è proulo a ma11- dar tutto a catafascio col beJ grido edifìca11te: <1 Muoia Sansone con tu1- 1i i Filistei >1. Non sei persuaso. Ti è facile di. mostrare che la mia anali.si è par– ziale e che quanto racchiude di pro_ fetico è dubbio oltremodo. Tu che stai attento alla Storia più di mc hai buone ragioni di credere che lo Sta– to non ha la minima intenzione di scomparire. Mi dici che m'illuclo, che la Storia non è con gli anarchi– ci, non l'è mai stata e mai lo sarà. Sicuro, gli anarchici son (uori del– la Storia. Son Cuori d<'lla Storia non 111uto perchè sono una trascurabile minoranza, ma perchè per te la Sto. ria è preoccupazione pcl probabile futuro immediato mentre per essi i• preoccupa.-;ione per un futuro de– siclcrabile e deontologico, vicino o lontano non imporla. Il futuro im. mediato appartiene oggi a chi è ap– parentemente il più forte e quando tu invochi la Storia e li sd1ieri con- 249

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