Volontà - anno XI - n.5 - maggio 1958
par1ccipando a clei governi di difesa, ma fatalmente anche di (( conqui– sta l), nazionale. Ora è precisamen– te nel 1914 che le grandi democrazie moderne si itvv'iàrono verso la forma (e il contenuto) dello Stato (( totali. tariò )), il quale cònsistc esSenz-ial– mentc nella' soppressione totale della soc\età, e nella n'oncuranza egual– niente totale per i- valori di socievo– lezza e di civiltà. Mi sembra inutile insistere sui progressi irr'csistibili d'el sistema to. 1alilario nei tempi più recenti. Ba– gli ricordare un fatto culminante: nel paese meno affetLo dal can<'ro dell'om1i1)olenia statale, negli Stati Uniti, _a Oak Ridge, centoventimila operai hanbo potuto essere impie– gai i per luiighi mesi senza che aves– .,ero la rnir1ima idea dell'oggetto dd loro lavoro. E l'oggetio del loro la– voro era un congegno capace di an– nientare in pochi mi'nuti trCC'Cnto– mila vite umane(*). A questo punto, è chiaro che la maccl;ina democra. IÌC'a ha bisogno di riparazioni. (< TuttQ nello Stato, niente fuori dallo Stato, niente contro lo Stato >1. Sollo Innocenzo 111, era la Chiesa che si arrogava diritti tornii sulla so– <'iet.'.1, in un mo1lclo relativamente piccolo e con mezzi di coercizione rudimentali. Oggi, su un tal<' prin– t."ipio, sono d'accordo pra1icamcn1e full~ Je "Nazioni unile 2, (o disuni-, te). Alla so,:i~tà.,L.G9UH~Pinteud~"la il socialismo si 'soitiitu.isce la ,, civH., tù.di massa)> (della massa in <JUa.tttoi tale), i cui Anaoreo 'n.ti ,~ Tirtci oç'd.1- _, _ U)I ••,·lJ t·I ,.·\j. (•r \~ al~tnio~1i; '~i~, 1 1,5:,er~•ti del n~.1:1e.~~ d~II~ v1tl11ne 1 1 , ~'.ro_,s'h1ma .. hanno __rulott~ 1 :l.'ra~='l~~m~:e:1;;1~.,r~.,1 e~~rm1t,1 ,lfcl,'_y, pano le stazioni-radio, dirigono e sfruuano 'la produzione cine111àto– gr'afica, perfezionano <lovunque i si– stemi di produzione e i m:etodi pub– blicitari. Ci seinbra dunque difficile 'tnelle- re in dubbi'o che l'idea de!Pa– zioue di massa con la parola d'or.· dine (( Proletari di tutto il mondo, mii levi! >>, nella prospettiva gran– diosa del « salto dal regno della ne– cessità nel mondo della libertà >) è oggi çòmpletamente esaurita. Dove llOlremmo trovare i"l coraggio di ri– cominciare da capò, dai piccoli gruppi organizzali ai grandi e be;J disciplinati partiti di massa? J fatti ci dicono che: 1) le basi, gli scopi e il significato di una « politica di dassc >> sono completamente mutali: 2) la <1 democrazia)) quale funziona oggi nei grandi Stati moderni non può più esser considerata terreno 1ia- 1uralme~11e propizio ai progressi del socialismo: in ogni caso, non si può avere nella Sua 1<cvoluzionc >) 'la fi. ducia Che poteva esser legiuima nel 1889: 3) l'obiettivo essenz'Jale di una l)olitica ~ocialista, dggl, non poln•b– be f'SSere che la fotta tenace contro la (( macchina )> dello Sta:to nazionale·. ('he è diventato l'agente principale, se ,fon uniço, dell'oppres~ione ~o- ciale. ' ... Quel dH· sembra modifica,•· 11<1 1 modo piii radicale· l"oriZZQtitr di u'u ,;~ocialista il qtlàlel'~Vopli"a. avt·rt– liff1c/H~dro chiaro 1 M cib"''çJ1e impP– dh!ç'1?10ggi il cam·nHt\b 1 ~,Jt"So la gi'u– ~n1:1d,-'è che, Ogl;i~ 1bisbgri\i èonsidt•• rnrc tutto il pianeta come un'uniti,. ,In questa unità 'glo'\fa:l·e1 'lll contra. ltb ~l!itip'licista "[f~ !Jb'r~~·Ji 1 e· prole– t'àri 1 iH f'Ìascun·~ jfaese"· TJ81.atamc1H1 .... · 1frkb ~si è so-s:1i1uì(a''lmfi 1 J;cala in ct1ì· 24]1
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