Volontà - anno XI - n.4 - aprile 1958
nel vero, di potersi .sotlrnrre a qualsia.si giu– cfoio dei loro . sie.s.si f edeli perchè 110ndeb– bor10 ri.spondere delle loro azioni che a Dio, se si tralta dd Papa, o alle gcrarcl1ie cccluiastic/1e se si trat/tl di preti. E co.sì e.ssipNJtcmlom, ,li diroi quello clic si 11uò leggere e ,,u-0ll0 che è proibito leg gere e il" proibiw • viene me.s.so alfindice, ciò che è morale ed è immorale. ciò clui è peccuto e cii, che è bene. Pretendono di /H!IIMlre e decitlere per rutri e priV(1flo (o vog/io,w prit•are) fuomo del .suo pen.siero, ,lei suo gimli:.io crilico. cioè della .sua uma- 11.ità,Ridurre l'uomo u un semplice ~trumen– w. co11l 'ìm1w.si :.io11edel dogma, con la mi– rwccio ,!ella scomu11icao ,lell'i11/erno, o ren. dere la vira difficile a chi non ac;c;cttala veri1à della Chiun, è queSlo il più grove delitto dei pre1i e dei callolici. Il /asci.smo "°'' era solumro mosiruo.so per il manga- 11ello di cui si .serviva verso gli avversari, ma lo era a11corapiù per l'asservimet1to mo– rule e,l in1elict1u11le<& coi uvev<& ridouo il /JOpolo italiano. ll male ~ico procurato dai suoi &eguji è dimenticato, ma le fnutaz.ioni dell'anima di molti e la mentalità fa.,cùita creata in al1ri durono, purlroppo, oncoro nello no.srro vira di oggi. E il Ja:K;ismo n()n /m clu.rato che venti ar111i. Immaginiamoci qmmlo male 'ha fatto la Chiesa in venti &ecoli di predicazione e di dominia. Perciò più che opuscoleui di divulgazione contro gli errori del clero e dei cattolici. è nece.s.sario leggere opere .se• rie che facciano corioscere o /anào i'l com• portamento della Chie.so, delle &ue alte ge• rare/rie, allraver&o i suoli. Del resto, un'opera di critica seria la &la /1ice,1doEmc&to Roui con le sue pubblica– r.ioni .,,i Il Mo11do, con il suo «Sillabo» (ediz. Parenti. firenze 1957). Pure ottimo è il libro di Aldo Capiti11i o Discuto la re– ligione di Pio Xli • e il libro di Gaetano Salvemini 1;,: Clericali e f_,aici • dello ste.uo editore, tulle opere che .,; propongono di cltfarire il problema della Chiua in. fo1lia attraver&o la libera critica e di mettere in eviden.;:,a l'immobilismo ideologico della Cl1iesa di fronte nlla vi"ta che cammina e clie camminerà tanto più &peditamenie quanto più gli uomini .si libereranno dalla !16 autorità di una C,,Je.Jfl (e di tulle k al1re) e dai dogmi religio.si e politici. Aprire gli eccbi ....• Il ris11euo alla vila è sacrosanlo, nel– la reahà non è così perchè tuui oggi lavo– rano per preparare la guerra e per dislrug• gcre tulla l'umanità. Si cerca di !H:hierare i popoli dietro l'uno o l'ahro blocco: nta come possiamo noi lavoratori vedere chi ha torto e chi ha ragione? Certamente che la ragione e il torto non stanno ciascuno tln 1111a sola delle due parti, e queslo capi– rebbero i popoli Be a11rissero gli occh'i. l\fa i lavoratori invece di guardare con i propri occhi e pensare con la propria te• sia si lasciano inquadrare nei par1iti poli– •iri o aggregare alle Chiese e quindi ai rimeuono nelle mani di padroni che sono loro nemici. Si sa che questi nemici, 11cn- 1im. una buona rivoluzione non scompariran- 110 mai e siccome non siamo in lcm11i di rivoluzione, essi 11ifanno più che mai pre– potenti e duri. Ma se si dovesse, disgrazi:1- 1amen1e, arrivare alla guerra, il poJ>olo scomparirebbe si, ma questa volta ci an– drebbero di mea&o anche i no&tri nemici. New York, 3-3-1958 s.s. Si dice cl1e i popoli lwnno la .sorte elle meritano, ma per qwmto gravi po.s.sano Cl• sere le loro colpe, o meglio le loro debole=· :e. l'i,u:liDeren:.a, le pa.s.sività, è cerio cl1e non giu:sti/icano lo11tanamenie il crimine mo– .srruo&o che .si &tapreparando contra di cui. Ed è pure cerio che avendo coscienza di que&ta grove minacàa clic è sospe.so '" rut– ti, bi.sognerebbe reagire, imporsi per &con– gforarla. Invece, ci &i estasia d11v1m1iagli içputnik, ci si iriorgogli&ce dei progreui del– la scienza e della tecnica e non si arriva a capire che progre.s.so .scientifico e meccanico non significano civiltà anzi &i tru.sfarmano ira strumenti di barbarie quando rion vi &ono co.scicn.::e mature e preparate per ser• vir.sene ai fini di bene. Ma intanto aono proprio i popoli, oioè i lavoratori, c()loro clic dovrebbero aprire sli occhi e liberar.si da quei podroni clic so• no &tatisempre la loro rovina.
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