Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958

nosce che « il programma rivoluzionario di J>'jsacane si compendia iu una sorta di comunismo anarchico ».'s Per noi dunque l'auunlitia del Pisacane consiste nella esigenza di sgan– ciare il socialismo italiano dall'autoritarismo tculonico in cui è caduto se– guendo le orme di C. Marx e riportarlo alle sue tradizioni italinnc che sono quelle libertarie di Pisacane, di Ferrari e di Montanclli. PIERO RICCIO u Franco Della Pcnua, o: Il socialismo risorgimen1ale di Ferrari, J>istieane e Moo11- nelli », in Movimento Operaio rivista di Sloria e bibliografia, 1-3 Gennaio-giugno 1956, Ed. Bibliol. C. C. Feltrinelli, pag. 30 . LA FINE DI UNA DITTA TURA .Molli credono che Il! elezioni siano il meuo 1>er conoscere gli orientamc111i poli– tici del 1>opolo. E i poli1ici aiu1ano a mantenere in vita questa credenza. La storia, anche rcccn1c, è picntl di esem1>i che la smen1iscono, cd uoa smentita ci i: ,,e,mtA pro• prjo, in qucs10 mese, dal Venezuela. Nel plebisci10 del 15 dicembre il dinntorti Mtirco~ Pcrez Jimcncz riporrò 2.350.000 ,,01i su 2.850.000 eleuori. Un ilucccuo, dunque. Mn aliti dis1anza di un mese fu costretto n fare le valigie, fuggire di nascosto per cercan,i un'aria più respirabile. E si è rifugiato a Ciudnd Tn1jillo, cioè 11rcsso un nitro dit– tatore porlandosi con sè un grosso bonino che lo situa tra i più ricchi del mondo. Era s1a10 surficien1e che il popolo si accorgesse, anra,·erso fo ralli1a insurrcziooo dell'ti,•iazione militare dei primi di gcmrnio, che il di11a1ore non n,·e,•a l'apJ>oggio di tuue le forze mili1ari 1>erchè cominciasse a scuotere il giogo, a manifes1are il suo malcoruento, a far sentire la sua nspirazione alla libertà. Dopo tre set1imt111edi agila– zioni, il 21 gennaio ,·enh•a dichiaralo lo sciopero generale e lo sciopero si è trtisfor– mato in unti vera ri,·oluzione. I militari, che da soli non erano riusciti a sbarauarsi del di11a1on:, si trovarono a comballere dalla parie del popolo e se il governo cbc ne è uscito non ha un carauere e1>iccatnmente militare lo si deve appunto alla grande parie avuta dal popolo in quella insurrezione. 1..,'Adwiata dei l(efrattC1ri (n. 5, •l•l-1958) fa un commen10 molto a1ipropria10 sui fatti del VenetuelA. Essa scrive: « Ciò clic importava rilevare è l'importanza dell'azione popolare nei movimenti di liberazione, e le comegut?nze disastrose, per la causa della libertà di un popolo, dalla cessazione a,u;l1e momentanea di tale azione. Non vi ,ono ,ostiiuti all'auiiJitii insurre::ionale di un popolo clw lotta 1>erla c-on– quista della sua libertlÌ, La sua libertà conqui!takl ,iella lotta incomi,u;ia a per.ice t0'10 clic il popolo ,(o la parte milita11te di euo) si ritira dalla lotto e depone le armi d,elki s,w azio11t? e della $Ila vigila11::a ». 144

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