Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958
zioue. Come dice il Savelli, l'orientamento del tempo del Pisacaue era quello di .soddisfare l'esigenza giovanile di rinnovamento. Quindi contro lo spiritualismo di Ros.mini e Gioberti i giovani erano per il materialismo o meglio per l'empirismo. Le sue dee sulla questione sociale furono frutto di studio e di meJi– tn:done. Studiò profondamente Proudhon e :Marx, ma si nutri anche del pensiero di Bruno, Pagano, Campanella, Telesio e Vico. Autori che gli fecero amare la verità più di ogni nitra cosa, e che produssero la sua forte personalità antidommatica e anti-teologica. « Qui termino il mio di: re - egli dice - che sarebbe stato più cauto ed avrebbe accarezzato le presenti suscettibilit.~ della pubblica opinione, se avessi ambito il plauso; ma scrivendo ho mirato al bene che la verità, quantunque molesta al primo fusto, potrà arrecare alla patria ed alla soddisfozione di esporre i propri pensieri seuza vestirli con la cappa impiombata della simula– zione ». 10 i\Ia come dkemmo a rormarc la personalità del Pisacane non furono soltanto i libri ma anche i contatti con le perSonalità del suo tempo. A Parigi in casa del generale Pepe ebbe modo di incontrarsi con Lam– mcmrnis, Arago, Bcranger, Sand, Costant, La Martiue etc. Tuttavia non possiamo dire che quello del Pisacane fu un socialismo 1cientifico. Secondo il Savclli il socialismo di Pisacane non è affatto parago– nabile al cosidetto socialismo del Marx per cui il socialismo è meta di un processo rivoluzionario prorompente da una necessità obiettiva (la fase sto– rica della produzione raggiunta dal capitalismo moderno); il socialismo di J'i.sacane era un pò come il socialismo del giovane Marx prima dello esilio, quando questi pensava che la Germania non avrebbe potuto eman– ciparsi senza una rivoluzione radicale di cui però, la borghesia era inca– pace e che doveva essere compiuta dalla classe pili bassa ».' 1 Ma se è ,·ero ciò, non è vera la convinzione del Savelli, secondo cui il socialismo del Pisacane sarebbe il mezzo o meglio il metodo per rag– giungere attraverso la rivoluzione la Nazione. Quindi il socia1ismo ael Pisacane, sarebbe subordinato ai fini patriottici. Ma eiò secondo noi, è falso, pcrchè semmai è il contrario che si deve vedere nel i-uo pensiero . .Egli è profondamente travagliato dalla questione sociale ,egli vuole risol– vere il problema italiano con « l'inte?\'Cnto diretto delle masse J>Opolarì lrnscinate alla rivolta clalla questione sociale ». 22 Questa però è da intendersi come fine e non come mezzo. Anlimarxista nell'interpretazione de11a storia, Pisacane 6e è vero che partì cla una posizione materialistica, tuttavia superò questa posizione fino ad ammettere, sulle orme di G. B. Vico, il fattore umano come crea– tore della storia. Se da nn lato poi, il Pisacane crede in una legge storica 20 OJ>. c., I.a guerra d'Italia del 11U8--l9, Dnllc considerazioni, png. 357. 21 S. Savelli, C. Pisaca11e, Profilo. Ed. V111letthi Firenze 1925. png. 51 u ibidtn1, p3g. 52. 140
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