Volontà - anno XI - n.2-3 - febbraio-marzo 1958
Rivoluzione sociale La sua rivoluzione non è politica, non aspira al mutamento di una forma di governo, non crede nella eticità di uno slato. t< Un governo regolatore dei costumi è la più stupida cd assurda ti– rannide che mai uomo poss·a immaginare, L'origine del governo fo il dominio eroico dei forti sui deboli ..... il govemo può definirsi l'ostacolo allo sviluppo delle leggi naturali, il sostegno dei privilegi ». i:i Ma se il mezzo per lui è la rivoluzione, il tfine non è la conquista del potere, « Se poi i rivoluzionari italiani, fidano nella probità dei gover– nanti, che lasceranno al popolo il campo di ordinarsi .:1 suo modo, se tale puerilità li preoccupa, e riducono così la rivoluzione alla scelta di un uomo, e la propaganda rivoluzionara ad una ignobile lotta fra i par– tigiani del tale o tal altro individuo, miserrime sarebbero le sorti della patria se lo immenso sviluppo del progresso umanitario non camminasse da sè e non restringesse in un piccolo cerchio la loro influenza, capace di generare moti parziali, inconsiderati, riprovevoli, che si spengono nello isolamento senza propagarsi come l'incendio di una nave nel mezzo del– l'oceano ». 13 Un'altra testimonianza della impersonatiti, della Rivoluzione del Pi– sacane l'abbiamo in un altro passo, dove il culto della personalità e l'at– teggiamento fideistico vengono denunciati col solito vigore proprio del Pi– sacane. « Guai allorchè le masse giungono a crC<lere alla inviolabilità ed in– fallibilità di un uomo. Guai allorchè le masse si avvezzano alla Iede e non alla ragione, è questo il segrelo sul quale sino ad ora si è basata la tiran. nide, che ha trovato facile la strada al conseguimento dei suoi disegni; dappoichè il pensare è fatica, della quale rifuggono le moltitudini corrive sempre al credere. Indisciplina in pace e disciplina in guerra è la divisa di ogni rivoluzione, <1nella genera la discussione e crea il concetto ovvero la bandiera, questa unifica gli sforzi cd invita il soldato a tener gli sguar• di fissi sul vessillo e non giìl sul capitano >>. 14 Pisacane non è però un se1tario o un arrivista, il suo concetto di ri– voluzione è sano, è la rivoluzione sociale in cui egli crede, wia rivolu. zionc non tipo c1uella francese, ma una rivoluzione che abolisse tutti i privilegi e i pregiudizi. « Le cospirazioni e le congiure, cosa affatto individuale non possono che attaccare gli indiviclui ,esse strozzano imperatori, pugnalano despoti, decidono le sorti di due candidati ed un trono, ma non potranno mai com– piere una rivoluzione. La loro efficacia è in ragione inversa dell'istru– zione di un popolo; la libera cs1>ressione del pensiero, il culto del vero, 138 I! 01>. c., Saggio sulla Rivoluzione, p. 103. 13 011. c., La guerra ,l'Italia 1818--19,Dalle considerazioni, 1>:1g.347. u 01>. c., ibidem, pag. 358.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy