Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958
associamo mai al compiacimento con cu,i certa stampa dà notizia, secon– do che parteggi per l'una o l'altra delle due potenze in gara, della sco– perta di nuove armi ancor più terribilmente micidiali delle precedenti. Sarebbe interessante sapere che cosa potrebbero rispondere gli altri (coloro che co,uarw sul piallo della bilancia della cosa pubblica) se si chiedesse loro: l( Che cosa fate per scongiurare la più infernale mitwc• eia che sia mai esistila su tuua l'umanità? Che cosa fate perchè la Demo– cra.zic,,di cui si qualifica il regime del nostro paese, diventi una realtà del costume italiano, cioè, libertà di critica, di coscienza, d'uzione, di pen. siero, liberlà dal bisogno e dalla paura? È in questo senso, secondo me, che bisognerebbe -valutare gli uomini. D'accordo, che gli anarchici, con la loro ostinata -volontà, nell'epoca dell'atomo e della disgregazione delle coscienze, di rimanere fedeli a quei -valori eterni che /armo umana una civiltà, sono degli u,topisti. Ma si consolarw pensando che non sono soli. Salvemirii ne era uno. Alberi Camus ne è un altro e con questi noi siamo con– tenti di ripetere: « Se infrne gli uomini non possono sempre arrivare a dare lW significato alla storia, essi possono sempre agire in wodo che la loro stessa vita abbia lW significato ». La prego di scusarmi, signor Direttore, se nel desiderio di più giu– stizia verso gli anarchici, ho abwwto troppo del Suo te1npo. Won oso chiederLe di pubblicare la presente che non lui riesswi in– teresse « giornalistico >> e che, au;:;i, per la sua ingenuità, potrebbe giu– stificare i pezzi di colore su di noi. A me basta di non aver lasciato passare in silenzio certi giudi;:;ierrali su di noi e mi considerei soddisfatta se Lei avesse la cortesia di lrasmettere la presente al Signor Silvio Ma-rengo al quale avrei voluto far sentire meglio, di quello che io sia stala- c<ipace,che vi è u,u,, cerla grandezza anche nella semplicità e nella sincerità e che l'lllllano bisogna sempre saperlo cogliere là dove ancora esso esiste. La prego di gradire i miei distinti saluti. GIOVANNA BERNERI UNA GRANDESPERANZA Una voce che C una grande s11cranza 11er l'av,·enire ciel po11olo russo, ci C giu111n reccntcmemc, con il romanzo di 8. Pastcrnak, Il clollor Zivago. Ques10 libro ,proibito in Russia, trafugalo in Euro11a, C s1ato pubblicalo cou il con• senso dell'autore il lluale, afferma in llUes10 modo, il dirino alla liber1à dcll'iruelligen– tiu. cd è pro1110a pagarne lo scollo ai 11adroni attuali della Russia. E' un romanzo degli uhimi 40 anni tli storia russa; un libro pensato, m:uuralo nel dolore, nella solitudine ed in cui, dal principio alla fine, si seme una sete di verità e di libcr1ù, cd una rclii;iosicà che av\•icina l'a111ore a Tolsroi. E' un grande libro. Es.10dice che la libcrtii, per l1ua1110grande e feroce possa es– sere In tirannide di 1111 regime, 11011 muore mai. 50
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