Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958
istituti democratici. La trasformazio– ne dell'animo borghese in cui alle esigenze della lotta a"ntifoudale su– bentrarono le nuove esigenze espan– sioniste, fu visibile a quel tempo nel mutato atteggiamento delle mas– se studentesche, che da focolai di entusiasmo e pensiero progressista divennero il nerbo delle forze nazio– naliste. Ma se in campo internazionale l'imperialismo dovevfl Iare i conti con le incognite dei conflitti armati, all'interno delle nazioni, oltre ·alle suaccennate contraddizioni intime, dovette fronteggiare la sua stessa ne– gazione storica, il proletariato, che nella protesta contro le barriere e l'egoismo capitalista tentava concre– tare l'istanza unificatrice della so. cietà senza classi. Come appare dalla succinta descri– zione la caratteristica di quelJ'epo– ca piì1 che nelle sue [òrze economi– che fu nel fatto che da esse sc·aturi– rono le ragioni ideali del loro ma– nifestarsi, ragioni che trascendevano la stessa contingenza storica cd eb– bero il potere di mutarla. Mai come in quell'epoca le classi economiche sentirono in sè la spinta originaria da cui ebbero vita, esprimendo in valori universali le tendenze alla scissione dell'umanità o alla sua uni– tà sociale. Le idee soggiogarono gli interessi e divennero fattore di Sto– ria; fu così che l'urto economico del– le classi divenne lotta di idee e di fondamentali atteggiamenti umani. Fu un'epoca metafisica perchè in es– sa le idee ebbero importanza sovra– na e possedettero la forza di muo– vere le co11ettività umane. Si pensi al clamore elle suscitava a quel tem– po la comparsa di un'opera critica sul marxismo 1 - ch'era fra le idee dominanti - allo scompiglio e al– i' esultanza che ne seguiva. Oggi - sia detto per inciso a dimostra– zione de11ascomparsa di queste idee– forza - un tale fenomeno non si riscontra piìi ed anche la più pro– fonda e documentata critica al mar– xismo interesserebbe ristretti circo– li senza turbare il corso degli av"e– nimeuti. Possiamo quindi riassumere la si– tuazione al principio di questo se– colo come un assalto ideologico agli istituii democratici ch'erano l'equi– librio 1>oliticoe sociale cli quei tem. pi; assalto condotto da forze oppo– ste, ovvero dalle forze imperialiste da un lato, che ne di1uostravano l'im1>otenza a dominare le situazio– ni interne e internazionali - e dal– le forze rivoluzionarie dall'altro lato che ne denunciavano l'ipocrisia u– manitaria sotto i cui principi d'u– guaglianza si celava un'odiosa real– t:1 di dominio e sfrnttamcnto. Que– ste vampate ideologiche nel cui fuo. co bruciava la tranquillità di quei tempi, s'accesero laddove pili tesi erano i contrasti sociali, ovvero nel– ne zone industrialmente meno svi– luppate. Contrariamente a quel che si pronosticava, non fu nei paesi a piil grande sviluppo industrialo ma nelle parti più deboli del mondo im- 1>erialista che si sviluppò la coscien– za rivoluzionaria delle masse e l'im– perialismo paurosamente scricchio– lò. E l'Europa si poteva a quel tem• po distinguere in due settori: il grande imperialismo dcli' Europa settentrionale ed il piccolo deirEu. ropa meridionale. Negli Stati colo– nialisti ad alto potenziale produtti– vo, le abbondanti risorse nazionali 1 G. So1tEL, Réflexions sur la violence. 21
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