Volontà - anno XI - n.1 - gennaio 1958
10 dodici macchine per il comune, mentre Messina, che è una città molto piil piccola ed ha un'ammini– strazione D. C., ne ha 194... Ed in.fine il sindaco Lauro ha detto: « Vorremmo ad esempio sapere cl,e fine hanno fatto i duecento mi– liardi swnziati per il Polcsirie e che mai furono spesi nelle zone allcwio– nate, tanto che il 25 giugno scorso il ministro Togni ebbe a dichiarc,re al– la Camera che dal '51 ad oggi s0110 stati spesi soltanto 11 miliardi; men– tre saremmo curiosi di conoscere, e– ventualme11te auraverso un'inchie– /ò!ta,che cosa è accaduto realmente nell' amministrazione comunale di lfoma, dove gli stessi democristia,ai 11011- lwrwo più ripresenu110 la candi– datura di nebecchi11i, o in quelfo di Firenze dove un provvido commis– sario prefeuizio ha evitato a La Pi– ra una serie di proce~si alla vigilia delle elezioni >>. (Siamo in periodo elettorale ed i panni sudici si la\'allo in pubblico. Il popolo italiano può "edere come è ben impiegato il danaro dei con– tribuenti, può sapere percbè il Po– lesine sia soggetlo alle continue al– lu\'ioni, e può sapere ben altre co– se ancora ... sulla dilapidazione del danaro pubblico, su tutti gli imbro• gli, i nepotismi in uso iu nito, sul– le incapac.itì, e disoucstì1 di coloro che hanno la responsabilità della Cosa Pubblica. Ma può darsi, anche, che do1>0<1uesta prima schermaglia, la solita omertà si stabilisca perchè il silenzio giova a tutti coloro che vogliono rimanere abbarbicati ai po– sLi di comando che occupano). 16 Silenzi e distinzioni gesuitici L a vicenda dei coniugi di Pra10 ha provocato una vi\'acissima di. scussione al Seuato. Un socialista ed un comunista avevano presentata una interrogazione per sapere, fra l'al– tro, cou1e il governo giudicava le dichiarazioni del ministro Andreot– ti che aveva definito il rinvio a giu– dizio del VesCO\'Oe del parroco di Prato « mostruoso, inconcepibile, i– nammissibile », scon(essaudo e pre• giudicando in questo modo l'opera– to della magistratura, e qual'era l'o– pinione del governo in materia di rispetto delle norme concordatarie. Zoli ha risposto elogiando .An– dreolli, il quale, come uomo libero, aveva il diritto di esprimere sul fot– to di Prato la sua opinione, ma lui Zoli, come presidente del Consiglio, non poteva portar nessm1 giudizio su un caso di cui è in\'estita l'auto– riti, giudiziaria. (Le trovate del presidente Zoli sono veramente slraordiuarie, ma non creda che tutti gli italiani sia– no dei <:retini e se ne considerino sodisfaui. Zoli si è rifiurnto di pro• nunciarsi, ma il senatore Merlin, della D. C., ha risposto per tutti i D. C. compreso il presidente del Consiglio. Ha ribadito le note tesi dell'Osseruatore /{omano e delle au– torità ecclesiastiche, ed è arrivato a dire che la Chiesu ha tutto il dirit– to di 11011 riconoscere il matrimonio ciuile, poicltè nella sua millenaria dottrina 1wn Ira mai abdicato alla validità del solo matrimonio reli– gioso. Pote\'a anche dire che la Chic• sa non ha rinunciato ai suoi sogni leocratiei e spera nel papa-impera– tore).
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