Volontà - anno X - n.12 - 1 novembre 1957

cilianti. Tuttavia ciò che rimane nella Storia sono le idee o le correnti di pensiero che han preso corpo dan– do una forza ed una voce alle reali esigenze cd ns1)irnzioni del loro lcmpo. Le idee o llttcgginmenti minori, passano come larve, scompaiono co– me sfumature di un quadro visto a distanza che mettono in maggior ri– lievo le lince essenziali. Va notato però che gli atteggiamenti fonda– mentali della epoca che ho delineato non le sono esclusivamente proprie ma si possono ritrovare in altre e– poche passate e ancora li ritrovere– mo nel nostro divenire. Ad ogni lo– ro ritorno, tali atteggiamenti sono arricchiti oltre che dai problemi e dalle esigenze nuove dei tempi, an– che dall'esperienza sofferta in pas– iiato. Quando una situazione storica tende a normalizzarsi dopo conJlitti armatj o scosse sociali, a sostegno di quella provvisoria stnbiliti:1 corwc-r– gouo Corzc cli diverso genere, dal conservatorismo sialico di privilegia; ti e sottomessi al riformismo q1.1ieti– sta. La stabilità di una convivenza sociale, pii:1che dalle armi ormai è data dal consenso degli animi che pro,•iene dall'ottimismo e dalla fidu– ckt in determinale istituzioni. Que– sto clima di otthnismo necessario al– la conservazione socinle come l'atmo– sfera alla vita terrestre accomuna gli interessi e gli ideali piìi diver– genti e lontani; in favorevoli con– giunture economiche una società rie– sce ad assimilare in questo clima an• che le forze ad essa piì1 repellenti. La Cedcltà di coscienze emancipa– le alle istituzioni che li governano è fenomeno comune a tutte le epoche <1lorirhe pii, rip:oftliO~e.Larghe mas- se di proletariato cosciente e combut• tivo attesero ed attendono la loro Ji. berazione dalle istituzioni politiche dellu società borghese, come in altri tempi larghi strati della borghcsio mc,ntanle attendevano dalla saggezza di sovranj illuminati l'adempimento delle nuove istanze sociali. li conservatorismo, la rassegna– zione e l' accomodamento politico: ecco i pilastri dell'equilibrio e della quiete sociale. Le parli statiche 1• passive di ogni classe socia)(."vi con– fluiscono e nelle situazioni storich<" in cui prevalgono, prevale l'ordine cd un apparente ristagno delle idee e delle lotte sociali. Ma contro di esse, or latenti or p11lesi 1 agiscono lf' pani attive e diuumiche cli ogni clas– se sociale, tcndrnti a Incerare l'in– volucro dcllf' lf•j!:gi e df'II(' is1it11• zioni. Sono le forze della crisi e del di– venire. Ai vertici della piramide so– ciale le forze e~pausive dei proprie– tari, alla base le forze ribelli dei pro. lclari. Nel capitalismo abbiamo vi– sto una borghesia ora slat.ica ed ora dinamica; una borghesia refrattaria all.~ im1>rcse coloniali cd alle guerre 1erritoriali, tcnaccrncnle abbarbicata alln normalit~ dei suoi piccoli tra(. iìci; ma abbiamo anche visto una horghesia spregiudicata ed aggressi– va dai grandi arfnri dirompenti, da– gli impetuosi interessi straripanti dalle leggi e dai confiuj, Abbiamo visto pure uu proletariato ora passi– vo ecl ora auivo; una 1rnrtf' di pro– letariato rassegnato o accomodante e una parte ribelle, lerreno fertile delle pili evoln1e idenliti1 sociali. Questa dunlilÌl di aueggiamenti, re– mis."ivi e propulsivi, che scindono nel loro intimo ogni classe sociale. l'abbiamo trovata in nna fase slorica 685

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