Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

slon il 9 a1>rile1927 ed eseguita il 23 agosto 1927. 1 La giustizia, americana aveva com- 1.uesso un mostruoso crimine contro In coscienzn universnle, disprezznudo tulle le voci di uomini eminenti in tutti i cnmpi del sapere, di College– nerose che si erano fatte sentire in fnvorc dei due condannnti. Non ci {u nllora nessun. angolo della terra in cui i nomi di Sacco e Vanzctti non fossero pronunciati con trepida– zione e la sorte dei due uomini se– guita !con angoscia. L'Amc)"ica si era coperta di obbrobrio, ma aveva fatto due martiri. Ed il snnguc dei martiri è sempre fecondo ccl è capa• ce, pii't di una lunga vita di lavoro, cli far capire agli uomini fino a che pwuo possono giungere l'ingiustizia e la sru.pi <laggine. Subito dopo il mostmoso assassi– nio il Comitato, che aveva sostenu– to ed aiutato i due anarchici duran– te i sette anni del loro calvario, si mi– se subito all'opera per chiedere- la revisione del processo. Anche Gaetano Salvcmiui che ern da poco arrivato negli S.U., il 29 Cebbrnio 1927 (sei mesi doJ)o In tra- 1 Il giudice della Suprema Corte, Wil– li3m O. OougJH, in An Almarioc/i o/ Li– berty, Oouhlcday 3nd co, Garden Ci1y, n. y, 1915 scriveva: • Sacco e Vam::cui furono proceua1i in (fuest'atmosfora di generale cccitamcnlo ~ furono eond1111na1i&enza prove della loro col1rn. Un nuovo processo fu loro rifiu1a- 10 anche do1>0 che erano s1a1e ,coperte nuove evidenze che li esoneravano dnll'nc– cwrn, implicando nhri individui ucl loro 1>roccs.so.Osservatori disinteressn1i ebbero l'impressione che il processo foS!lc vizia– to d:i basse Jlassioni, da pregiudizi, da in- 662 gedia) così scriveva dn Chestnut Bill, Massachusetts: « Nell' Atlante Monthly ciel mar– zo 1927, leggo un articolo del prof. Felix Franhfii.ter della /Jarvard U- 11iversity di Cambridge (Mass) in cui il caso di Sacco e V cmzcui è e– saminato con crmmirevole chiarezza e vigore. Il Frankfiiter dimostra con. prove decisive che gli incli:i, in base ai quali Sacco e Van:eui furono con– dannati, non sono punto convincen– ti, che vi sono gravissimi clementi per ritenere che il delitto f11,com– messo da altri; che i magi.strati non furono imparziali nella loro azione contro i due accusati; che i giurati condannarono nei due accusai.i piut– tosto i rivoluzionari che i colpevoli del reato in discussione. lo con.osco personalmente il Frankfiiter. So che è uomo cli al– to ingegno e nobilissima coscienza morale. lo non. J>OJsoperciò avere dubbio sulla esauezza dei fatti con– creti da lui esposti. E dati quei fat– ti, le conclusioni, a cui il Frankfii– ter giunge, sono inoppugnabili. Perciò io sento il dovere di aderi- gius1izie. Parevt1 che l'is1erismo pre,•alen• 1e in quel periodo di 1cmpo avesse inqui– na10 anche i trihunt11i. Leggendo il rcsoco1110del processo ,lo– po 1anti anni, si rimane convinti che S:1.c– co e Vanzeni, aec-usa1i di omicidio, furo– no im·ece condannali perehC 11:tcifis1i,311• 1imili1aristi, !'ov,·ersh•i. For11eerano colpe– ,,oli, forse non lo erano: questo non è il J>Unlopiù impor1:1111e.Ciò che pesa s11ll11 coscienza americana è il fallo che Nicola St1sso e Bartolomeo Va11ze11imorirono il 23 agos10 l927 al tennine di un 11roecsso che, in rctros11e11i,•a, t1ppnrc non essere stato Calto con onestà e giustizia •·

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