Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957
5) Intese eventuali temporanee con altre organizzazioni sindacali e politiche proletarie potranno eMerc stabilite volta per volta per detenni. nate azioui internazionali d'interes– se della classe lavoratrice: dà mandato al Comitato Esecuti– ''O di prendere accordi con le orga– nizzazioni sindacaliste di tutto il mondo per organizzare saldamente una internazionale sindacalista nel caso previsto che 111.S.R. si rifiuti di accctlare la suesposte ed irrevo– cabili condizioni». Un altro problema importantissi- 1uo era quello dell'Unità Proletaria. Vi era chi proponeva di sciogliere l'U,S.I. per aderire alla Confedera– zione Generale del Lavoro, tesi so– stenutn dai due neo deputati prote– sta, Angelo Fuggi e Giuseppe Di Vittorio cd nitri, che rappresenta– vano In maggioranza, che come Gae– tano Gervasio ammetteva.no la pos- 8ibilità 1;olodi accordi di unità tem. poranea e a base di direttive classi– ste e rivoluzionarie. La risoluzione presentata du qucst' ultimo diceva: « li Congresso dell'U.S.I. ritenuto che l'Unità delle forze sindacali pro– letarie d'Italia non può essere che il risultato di un accordo sincero e spontaneo delle masse lavoratrici or• gan.izzate sul terreno della lotta rli classe e dell'azione cliretln con ob– biettivi rivoluzionari escludendo O• gni intromi~ione di partiti e gruppi politici ed ogni forma di collabora– zione con !a classe borghese; considerato che tutti i passati ten– tativi di unità proletaria (allirono per l'opposizione sistematica della frazione social-rifonnista la quale tende alla sua egemonia sul proleta• 652 rinto 1>eruun J>Oliticadi collabora– zione sindacale, parlamentare e go– vernativa, con la classe dominante; considerato inoltre che nelle con– d i:r.ioniodierne del movimento ope• ;;;To I' Unione Sindacale Italiana è l'unica organizzazione massima che ha mantennto inalterate le proprie direttive classiste e rivoluzionarie; delibera: ]) Che gli eventuali rapporti con la Con!cderazione Generale del Lavoro e con altri organismi sinda– cali siano a base di intese per qne– slioni contingenti e per la difesa dello libertà e delle conquiste 1>role. 1arie; 2) Che ogni iniziativa di Cusio- 11cdei vari organismi sindacali ge• oerali potri'acizsere assecondata infor– mandosi ai crilcri su esposti; 3) Che le organizzazioni locali e nazionali (Camere del Lavoro, sindacali professionali o d'industria, ecc.) attualmente autonomi o giù fa. centi parte delJ'U.S.I. possono ade– rire a quest3 senza altra condizione che I' osservanza del suo statuto e delle decisioni dei suoi congressi ». Aucbe un allro problema è larga– mcnle discu;iso. Esso riguarda l'adot• Lazione di unn nuova struttura orgn– nizzativa basata sui Sindacati di fabbrica. Non era una novità in quanto per la loro af(ermazionc i sindacalisli itnliani dell' U.S.I. si battevano giù da lungo tempo. li propugnatore della nuova forma or– ganizzativa era il noto sindacalista Alibrando Giovannetti. 11 suo pen– siero veniva riassunto in una lunga mozione collegata ad mlO schema di ordinamento sindacale di carattere locale (Sindacato di Fabbrica e na• zionale, sindacato d'industria). Es-
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