Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

nella lizzn anche i lavoratori delle altre iudusa·ie e della agricoltura. Alle alt.re orgnnizzazioni, quindi, il dovere di prender posizione, di te– nersi pronte all'atlacco coll'arma al piede>>, (') Jn mia riuuionc tenutasi a Sestri il 29 luglio veniva approvato il s~– guente ordine del giorno, sempre a proposito dcli' agitazione metallur– gica: <e considentto che lo sciopero non è attuabile nelle contingenze attua– li di fronte all'atteggiamento degli industriali che hanno interesse di e– sautorare le energie proletarie; che l'ostruzionismo incontra uotevoli di(. ficoltìt pratiche; Cousider.1to che per fronteggiar~ energicamente e con prontezza la resistenza padronale si debba ricor• rere ad ogni mezzo e Soprauutto al– la, simultanea e generale invasione delle fabbriche da parte degli ope– mi ». I pericoli indicali nell' appello delJ' U.S.l. enmo facili previsioni. Infatti, la matliua del lunedì 31 a– gosto, le otficine Alfa-Romeo di Mi– lano chiuclevano i battenti e faceva. no occupate lo stabilimento dalla forza pubblica. Da que11toepisodio ha inizio la fa– mosa occup:1zione delle. fabbriche del sellemhre 1920. Il Comit3to Esecutivo dell'U.S.I. uella sua Relazione .Morale presen– tala al Congresso Nazionale che ter– rà a Roma nel marzo del 1922, a proposito clcll'occupazioue della fab– brica preci.;a il suo punto di vista e la sua posizione. (') Op. Cit., pag. 30. « La partceipnzionc attiva, febbri– le dell'U.S.I. nella epica battaglia 1netallurgic.1, come corpo di avau. guardia rivoluzionaria, è nota al pro– letariato d'Italia ed anche all'estero. Sono conosciuti pure i 1>rimi at– teggiamenti irriducibilmente classi. sii ed intransigenti sia durante fo discussioni preliminari come nel cor– so della prim:t fase clclla lotta. In merito alla famosa pregiudizia– le sulle condizioni dell' industria, l'U:S.I . .fu chiara ed esplicita. Con– siderato che il « sistema economico vigente, basato, non sugli interessi della collettività wnana e 1,roduttri– ce, ma su quelli individuali con esclusione quasi assoluta elci veri produttori -· gli operai - è la cau– sa prima dei continui pcrturbamen• ti della vit.<.1 industriale, economica e politica della società, i lavoratori non hanno quindi nessuna respon– sabilità delle conseguenze or liete, or funeste di questo ordinamento so– eialc; non poSaono tener conto in nessun modo delle condizioni del. I' industria monopolizzata e gestita da coloro che considerano gli operai come merce, anzichè come uomini che hanno diri1to di vivere e cli go– dere il frutto del proprio lavoro )). E <:ouseg1.1entc a c1ueste premesse l'U.S.I. si rifiuLò di intervenire alln oziosa e clilaloria discussione sulle condizioni dell'industria, reale o ar– tificiosamente create con dati (alsi e con le elucubrazioni degli espo– ncnt.i le industrie più speculative e bacate d'Italia, come venne poi con– statalo attraverso gli scandali dcll'Il– vn, dell'Ansalclo e deJla Banca di Sconto. Ma il compito più importante e grave che l'U.S.I. s'impose in quel grandioso movimento fu quello cli 649

RkJQdWJsaXNoZXIy