Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957
Le lotte operaie tese a portare ad aumenti salariali e a migliori condi– zioni generali e di vita, non sono facili. I vecchi metodi si presen1ano come anni spuntate; per riuscire ad otlenere qualche risultato si deve ri– correre a metodi sino allora non ap– plicati su larga scala; sono l'ostru– zionismo e l'occupazione delle fab– briche da parte degli operai. Uno dei primi episodi d'occupazione di fabbrica l'avremo in Liguria, a Se. stri Ponente. Dopo un certo periodo di ostm– zionisrno, il 16 febbraio l 920 i me– tallurgici di Sestri Ponente occupa– no le ioro fabbriche, ed in seguito per solidnrietìt con questi lavoratori, l'agitazione si estende ai metallur– gici di Cornigliano (Genova) che a loro volta occupano le fabbriche. L'occupazione dura pochi giorni, dal 16 al 20. ma l'esperimento dei metallurgici aderenti all'Unione ha grandi effetti morali. Qualche mese dopo sono gli ope– rai piemontesi delle fabbriche tessi. li di Torino Pellice e di Pont Cana– vese, poi vengono gli operai di Na– poli che occupano le officine metal– lurgiche della Miani e Silvestri. Quando gli operai metallurgici di tutta Italia vorranno evitare una di– sfatta certa delle loro agitazione in– gaggiata in campo nazionale per il rinnovo del contratto di lavoro, nel. l'agosto del 1920, dovranno occupa– re tutte le fabbriche. L'agitazione dei metalmeccanici cl'l1alia si trascinava già da qualche tempo quando il 21 Agosto 1920 la F.1.0.M. e il Sindacato Nazionale dei Metallurgici aderenti alla U.5.1. dichiaravano l'inizio della lotta o– struzionistica in tutte le officine meccnniche, metallurgiche e nei can- 648 tieri navali. Passarono alcune setti– mane senza grandi risultati. Di fron– te al pericolo che il prolungarsi del– l'ostruzionismo venga ad affievolire lo spirito di lotta degli operai, il Sindacato Metallurgico aderente alla U.S.I. (segretario Alibrando Gio– vannetti) lancia un « Appello alle maestranze », mettendole in guardia del pericolo che correva la riuscita dell'agitazione. Esso diceva: << A noi è sembrato 11011 adeguato alla gravità del momento ed alla for– midabile resistenza padronale questa forma di lotta che può prolungarsi all'infinito, stancare le masse, affie– volire il loro spirito di combattivi– tà, esautorare le loro energie senza perciò colpire la classe industriale in modo decisivo. L'ostruzionismo può anche indurre gli industriali al– la pronta repressione con la serrata generale o parziale che rende più difficile la presa di possesso delle oElìcine da parte dei lavoratori quan. do ad essi verrà impedito l'accesso con la forza pubblica concentrata nei punti voluti dal padronato »..... « ... Potremmo attendere ancora qualche gi~rno l'esito dell' esperi– mentato ostruzionismo, non oltre. La lotta deve essere, secondo noi, di breve durata e che seriamente e gra– vemente colpisca nei suoi interessi la classe padronale ..... » « La presa di possesso delle fab– briche da parte dei lavoratori deve compiersi simultaneamente e con prontezza, prima ancora di essere cacciati con la serrata, e difenderla poi con tutti i mezzi e con tutte le forze di cui dispone il proletariato organizzato >l. « ... Noi siamo decisi a fare entrare
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