Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

allora io sento pesarmi una respo11sabilità che qualche volta mi angoscia. Tutru è inadeguato: i programmi delle scuole elemeuwri sono stati dol 1923 al 1954 quelli fatti dal Gen1,ile e dal lombardo-Radice, fatti durante il fa• scisma: inutile comme,1-urre; poi ui furono quelli fatti nel 1945 con la col– laborazione degli Alleati e che durarono sino al 1955, improntati (almeno sulla carta) a maggiore libertà (nort per niente nel 1945 la D.C. non aveua ancora dato l'assalto alla Scu-0la di Stato d'ogni ordine e grado; su 14.000 Sclwle materne, o asili infantili, esistenti oggi in Italia, 12.000 sono mono– polio degli enti ecclesiastici e potremmo citare cifre per altri tipi di scuole). I programmi i,1, vigore <lal 1955 sono di fattura clericale, sono stati pos• sati dal Parfomento alla chetichella, senza una seria discussione iu aula, con abborracciamento nella Commissione Parlamentare della Pubblica lstru– :io11e. Dicono molte cose <1uestiprogrammi, sulla libertà e l'amore che de– vono informare i rapporti tra maestro e scolaro e alla fine concludono di,. ceruk, che l'illSeg,w.mento. religioso, sotto lo forma tramandtitici dalla Chiesa Cattolica Apostolica Rom(lna, deve essere il coronamento dell'in– segnamento nelle Scuole Elementari. (Per auere l'esonero dall'insegna• mento religWso, sia il maestro che lo scolaro,, ne debbono fare espliciza richiesta, cou rappresaglie occulte e palesi facilmente immagi,iabili). I superiori desiderano vivere tranqltilli e ti lasciano tra1u1uilli se non arrivano lettere a,umime o parrocchiali ( ww. iw,egnante receutemente è stata sospesa dal seruiz.i.-0dietro denuncia di un, parroco per wt presunto anticlericalismo). I genitori non si famw vivi e quando lo fanno mi dicono che hanno da badare al loro lauoro e al loro bil(lncio familiare. La suppel– lettile scolasticct è insufficiente e vetusta per non dire cadente; i bambini non sono sufficientemente nutriti dalle famiglie e quando sono assistiti dal Patronato Scolastico si wiano discrimitra:ioni e gli as.~istiti no,1-superano il 15 per cento degli alunni frequentanti, i rimanenti non capiscono per• chè con la .stessctfame non hanno niente. Il maestro, se è di Siuistra, pensa allo Stato-Guida (U.RS.S.) e a questo gouemo•ladro che tiene i,1-schiavitù gli uomini, fa discussioni poli• tiche ai colleghi per smerciare la bontà del suo prodotto e brontola sempre e in cuor suo ar1,5picnl'avvento del« Sole dell'Avvenire». Se è Centro-De– stra difende lo stattt•quo, difesa che, stringi stringi, si riduce a frasi dél genere: (( È destino: gli uomini son fatti così; i poveri sperperano »; è una caterva di luoghi comuni che voglio risparmiarui. Se è a,wrchico che fa? Escludendo le fornw barricadiere di protesta (e un'altra volta potrem• mo discutere come effettiuamente si potrebbe e.sprimere questa protesta e cori quali risultati) può mettere in risalto e in ridicolo lo stato delle cose, prospettare soluzioni, promuouere riunioni di colleghi e con familiari di alunni e cercare di trovare il bando dell'intriwta matassa. Deue stare attento a suuot.are, ad aggirare le circolari mini1teriali, non rùumciare all'inseg,rnmento della religiorie, altrimenti ti uiene il prete in aula, ma farlo come se non lo face.sse (no,1- è di.fficile) e sfruttare ogni momento la possibil.ità che i programmi e l'ambiente offrono per lottare. lo son() un pacifista, un non violento, e preferisco la discussione, la 641

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