Volontà - anno X - n.11 - 30 settembre 1957

iucoll1 )). (Quallte volle ripensai alle parole di Sah-emini, in diverse cir– costanze della mia vita). Jocominciai anch'io a voler bene a Gaetano Salvemini e da quegli anni di Firenze la« fomiglia dell'anar<'hico », ebbe sempre la simpatia e l'amici• zia di ques10 grande uomo. Per .35 anni 110nci µerdcmmo mai di vista (ad f>C<-czionc- degli anni dell'ultima guerra. Ma <1uale gioia provò, poi, quando nel 19-14ricevelle la mia prima !ettcra che lo rassicurr.va che ero uscita in. <·olumc dal caos infernale di quegli ,umi). 35 anni: la lolla contro il fasci– smo, Camillo che parlccipa al lavoro ciel gruppo fiorentino di cui Salvemini (· l'anima, persccuz.ioui, arresti, poi l'espatrio clandestino e l'esilio. Ad ogni arresto o espulsione di Camillo dalla Francia o da altri paesi d'Euro– pa, arrivava In lettera dell'amico Salvemini che ci portava la sua solida– riftà ed il conforto della sua amicizia. Poi, i rapporti iirlì.nirono per ragioni di lavoro. Egli ci aveva incari– cato Jj ricerche d'archivio. Mai, un lavoro così ai ido vcw1c fatto con pili passione. Egli se ne accorgeva e ci teneva a dircelo: « Grazie del vost.ro intellige,ue cc/ affe111wso aiu.to. Dico affettuoso per– rliè solo mw. grande amici:ia potevo. farvi sostenere la fatica cli ricerche noiose >,. In cuor mio, invece, ringraziavo Gaetano Salvcmini per l'amicizia che ci testimoniava e pcrchè offriva a mc l'occasione (almeno così mi illt:. devo) di fare rmch"io qualchecosa contro l'odiato regime. Una ,·olla che ::cherzosamenlc gli scris~i che SI" a,,esse fondato un par– lito, forse ,,j avrei nderito, egli mi rispose: << /Jo una grande pc111ra che non entreroi moi in nessun partito, se aspet~ ti che ne fondi io uno. Mi m<mca,i.o tu.Lii i trucchi necessari a dirigere un part.ito, cioè ww COll(lrega:ione di gente du~ rum vuole avere fo reSJ)()IIS<A– bilità di pensare» . .Non fondò mai nessun partito e non aderì mai a nee.sun partito. In <1ue~ sto modo egli sfuggì all'azione corrosivn e corrullricc di essi ed a c1uelb del potere, dal quale ~i mantenne sempre lontano . .Egli rimase così candido cd amantr della veritì1. Le etichclle che gli uomiui ~i davano, le ideologi'! alle c1uali i piì, dicevano di richiamarsi, non contavano proprio niente per Salvcmini che g!udicavn gli uomiui in base al loro carallerc, alla loro bontà ed a w1cllo c·hc crauo l'apaci di fare. (1 Essere neo-repubblica,w non j, 1111. titolo di demerito, n pauo di es– .-.ere intellit:enti, sinreri, e fare s11lserio. Essere repulA.,lictmo da mille an– ni i> meno che niente se il vecrl1io repubblicano è 11110 di quei cretini set– tari che 111 ed io abbùmw sempre detes1.1110.Anclte essere « modeniti » o eso:erc ,e e:i:trcmi.~ta n 11011, significa nulla. Si è sempre moderati o gli estre• mi.~ti di c111alc1111-0: tu per esempio, sei. estremisto. per m~ e sei moderato per molti tuoi NHnpufl,ni. A11cltc in que."llo l'imporwnt.e è di snpcre scegliere il lnogo dove applicllre la le-va: un estremi.<.ta che no11 cavn un ragno d"l buco serve quanto un moderato clic 11.onsi arriscl,ia 11ea11che c, cercllre il ragno».' 1 da una leuera a Camillo Bcrncri, Parigi, 14-2-1932. 616

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