Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957
tutto i?capace di aiutarlo o tli liberarmene . .Ma ora, quasi all'improv– viso, tace, il piccolo incosciente, e ha il coraggio di sorridere tra le lacrime. Gli altri intanto sono in rivoluzione. Abbiamo già detto la preghiera ma per calmarli non tro, 1 0 di meglio che ricominciare (.·ol:;egno della croce e l'avemaria. Approfitto del relativo silenzio che segue alla preghiera per attaccare t..'OnCappuccetto rosso. Jn principio mi ascoltano con molta attenzione, seguono affascinati il movimento delle mie labbra. Ma poco dopo, e Cap– puccetlo non aveva ancora incontro.lo il lupo, !Ì annoiano e cominciano ad agitarsi. Tanto vale che mi clia per vinta: di ciò che dico in italiano non capiscono assolutamente nulla; dovrei parlare il loro dialetto ma pur– trop1>0non ne sono capace. Si ripete una situazione che a,•cvo conosciuto a Fonni. ma <Jui peggiorata perchè non ho interpreti. Mi soccorre Giovanni, un monello scalzo e magrissimo con grandi occhi adulti e un ciuffo biondo impastato di polvere. Si è folto notare dal suo primo i11gresso; è arrivalo solo ed entrando ha lanciato un « buon– giorno » spavaldo quasi provocatorio. Poi ha preso posto sotto In lavagna e non l'ho potuto convincere n sedersi sul banco. A tutte le mie esortazioni, a tutti i miei ragionamenti, a tutti i miei ordini rispondeva con unn punta di dieprezzo: Bae! Bae! (Ma va! Ma va!). Ade~so all'improvviso, quasi si sin accorto del mio smarrimento, pro– pone di raccontare lui una storia. }: ;u.na 1 fìlaslrocca nel dialcllo di Orgosolo e vi si fo ironia su un povero contadiuo baroniese che si vanta come di eroiche bardane di piccoli e tra– scnrabili frutti di angurie e meloni. N~ll'ultimo verso c'è una parola un pò scurrile e i bambini ridono rumorosamente. Nell'entusiasmo sbattono le ribalte dei banchi provocando un rumore estremamente irritante, come un manipolo di stonati tamburi. Solo adesso capisco perchè i maestri pii1 furbi ave,•ano preferito a questi i banchi vecchi cd enormi, però a ri– haha 6.... Nessun altro vuole esibirsi ma Giovanni si dice disposto a cantare. So– no ancora uua volta imprudente e ringraziandolo invito i compagni ad imi– tarlo e a stare bene attenti per imparare da lui. Con voce acuta e sicura attacca Bancliera rosso. ì•: una Cortuna che il bambino co11osca solo il ritornello. Almeno finisce prima. A Oliena ero stata accusata di « aver fotto politica a scuola » perchè ai miei alunni delle popolari nvevo spiegato che il 25 aprile è la festa della resistenza al fascismo. Ades&Onon vorrei che mi si accusasse di questa cosa ridicola: fare propaganda poli1icn in una prima elementare. Dico ai bambini: - Alzatf'vi! - Non capiscono. Mi spiego a cenni. Se– dc1cvi! - Non mi capiscono. Mi spiego a cenni. Bilancio di una giornata: hanno imparato due purole italiane alzate• vi e sedetc,·i: ed io ho imparato un nome: Giovanni. È già qualcosa. Decisamente il protagonista di questi primi giorni è lui. Si rifiuta an- 603
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