Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957

parziali ed illusori, che la dasse o– peraia può ottenere dalla benevolen. za della cJasse padronale e dall'in– tervento statale, che dalla propria forza, rivolta ad una audace conqui– sta. La vera trasformazione sociale es– si intendono che debba essere com– piuta nello Stato e dallo Stato, con una serie di misme legislative e con una estensione sempre crescente dei poteri dello Stato che dovrebbe ar– rivare a sostituirsi al capitalismo privato, avocando a sé la dirigenza di tutta la proclmdouc e di tutto lo scambio, nonchè la distribuzione del– la ricchezza. Quale punto di contatto vi è fra questa cOncezione statolatra ed au– toritaria del divenfre sociale, e la concezione sindacalista antistatale e libertaria? Nessuna. Noi andiamo dunque, per opposta via, ad una méta opposta a quella dei riformisti. 1 oi vogliamo annul– lare il potere oppressivo dello Stato; essi vogliono moltiplicarlo fino a far– ne il regolatore supremo di tutta la vita sociale. Noi miriamo alla conquista del– l'autonomia e della libertà integrale dei gruppi produttori e dell'indivi– duo in seno a questi gruppi; essi mirano ad instaurare la pii1 terribile tirannia elle abbia mai visto i I mondo». Priucipii che saranno poi ribaditi neHa parte programmatica dello Sta– tuto accettato, che fra l'altro dice: « Non è superfluo ricordare che - da quando l'organizzazione operaio ha preso un' importanza preponde– rante nel movimento sociale - !li sono tosto manifestati due modi es- 598 senzialmente diversi d'intendere l'a. zione sindacale. Ciò ba prodotto per logica conseguenza il crearsi di due forme diverse d'organizzazione ed il sorgere, in pratica, di due sindaca• I ismi: il sindacalismo rifonnista cd il sindacalismo rivoluzionario >> .... Quali fossero le caratteristiche dell'uno e dell'altro, noi qui accen– neremo solo a grandissimi punti se– guendo quanto alcuni oratori sono andati esprimendo durante i loro in– terventi congressuali: « Il sindacalismo-rifor,wjsta-politi– cante, accentratore, burocratico, pa– cifista, adoratore delle grosse casse produce naturalmente una organiz– zazione senza iniziativa, snervata c– goista, corporativista, divisa e &.lìdu– ciata delle sue forze, illusa di otte– nere dal gioco dei partiti quel che non sà strappare .con la propria e– uergia. Questo nella pratica del presente. Afa è lecito prevedere un altro danno pel futuro, poichè se con una simile organizzazione si arrivasse a trasfor– mare la societ11, noi non avremo quella società di liberi e di uguali ch'è il nostro sogno radioso; ma una società ancor composta di servi. Con la sola differenza che in luogo degli attuali padroni, il proletariato a• vrebbe sul collo una oligarchia di funzionari sindacali e di politicanti con l'etichetta sindacalista >>. Il sindacalismo rivoluzionario, « che vuole nbilitare il proletaria– to ad aver fede solo nelle proprie Iorze, e non attençlere alcun benefi. zio all'infuori delln sua azione diret. tamente esplicata. Così si toglie im– plicitamente al lavoratore il felici-

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