Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957

l'hai detto anche tu, sci,,olano sulla cosr.ienza di molti intellettuali che continuano a ~ervire il partito come se nulla fosse accaduto. Una domanda preliminare: e noi ci siamo sempre messi e ci mettiamo jn condizioni di comprendere il comunista? Che cos'è un comunista per te, Giovanna? Che cos'è un comunista per« gli altri n? Fino a nou molto fa si diceva: un g<'imita. Da qnalche tempo si dice: « un cattolico >1; cioè l'uomo che appartiene a una chiesa. È la concezione che circola nelle righe di Zaccaria. Se non che cattolici si nasce (o quasi), comunista, il pili delle volte, lo si diventa attraverso non lievi fatiche e molteplici strappi. Voglio dire che cattolici ci si ritrova come ci si ritrova figli d'una famiglia di benestanli, il comunismo, per la maggior parte di « noi >> e la maggior parte di « loro n rappresenta una sceha e una conquista. Come, ben inteso, il socialismo, o l'anarchia. E mantenendoci, è ovvio, nel limile delle nostre societit occidentali e capitaliste. Consentimi una parentesi personale: non sono, tu lo sai, mai stato comunista, ma forse non tulli i leuori di Volontà lo sanno. Se fossi stato co– munis1a (ieri, avantieri) avrei avuto la lealtà e il buou gusto di richiedere la te5sera e d'iscrivermi al partito, se lo fossi oggi (arei altrettanto. Qnnndo [ui 1eutato di farlo (il fascino di un partito come il comu– nista è sempre notevole e fu grandissimo durante la dittatura, chi non l'ha sentilo scagli la prima l)ietra) quando fui lt'ntato di farlo, mi trovai semprn di fronte Pimnossibilità costituzionale. Praticame~te: fu la direzione del P.S.I. di cui io ero segretario a sciogliere nel luglio-agosto 1948 (nove anni or sono, dunque) il Fronte; e mi rilrovai, la prima volta, il nome Ji Stalin sotto la punta della peru1a nel marzo 1953, alla sua morte: era una Jìgura storica. Non sono mai stato, evidentemente, anticomunista; non sono mai stato, cioè, per la scomunica, la discriminazione del comunista, l'uomo dal coltello frn i denti e dal moz– zicone di coda come i caproni, che, tu lo sai, sono la mascheratura del diavolo. Gli anticomunisti di questa fatta si dividono in due categorie: i pau– rosi e gli impotenti; a queste due categorie si potrebbe aggiungere quella degli invertiti morali, ma è una specie degenerativa. E riprendiamo la domanda: che co;,'è un comunista? È l'uomo che parte da un presupposto: per abbattere l'avversario, è necesario formare un esercito. Tu sei contro l'esercito. Anch'io. Il comunista accetta l'esercito e vi si arruola. Per fare che? Per raggiungere un \~cale, che può essere il tuo, il mio, che, comunque, è un ideale umano. Chi dice il contrario, può met• tere la maschera e spegnere i lumi ma o è in malafede o è uno stolto. 561

RkJQdWJsaXNoZXIy