Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957
molte moltissime associazioni· autonome ed aperte ('; il controveleno piir efficace per i mali del nostro tempo, forse il solo rimedio alla lunga. Senza costruzioni di. nuove-Ideologie, senza proposizioni di nuovi-Fini - CO• scienti come sempre che nella realtà del vivere i fini reali son costruiti via via dai mezzi che adoperiamo. Benvenuto dunque Silonc tra noi utopisti. In fondo anch'egli ha risposto aJla domanda in modo analogo al mio. Quamlo parla della « ricerca di una concezione veramente democratica di partito» dimentica che di fatto egli è da anni (almeno in parie) Cuori di tutti i partili. Ln sun ncuta osservazione che nelle idee di Lenin, il San Domenico del nostro tempo, non v'è traccia nemmeno di tentativi per defi– nire << come e da chi viene elaborata la linea politica del partito >> esprime una verità di fatto che è permanente di tutti i partiti. Ogni associazion~ che si istituzionalizzi, che si organizzi in [orme permanen1i, deve necessariamente rid'ursi a scclc di conflitto tra comandanti in atto e comandanti in potenza. Non può mai essere ciò che si chiama << democratico >), iJ1tendendo una condizione che - ma sarebbe discorso lungo, va fatto a sè - è quasi realizzabile sul piano ~e11a politica, arte e tecnica del comandare agli uomini. Quando par riesca, è per merito di nomini dieccczione: Jcfferson, ad es. Ma anche allora, quante ombre. È meglio <1uincli rimanere sul piano dell'azione personale in piccole associazioni molteplici che nascano caso per caso, cessino quando la lor ragione d'essere è finita, rimangano aperte a tutti, rcaHzzaudo - data la loro dimensione mini.ma che le· conserva alla statura umana - la sola vera democrazia, che è quella delle assemblee-clirette. Senza curarci di pensare se ciò può generalizzarsi. se può divenire o meno da regola-per-noi la regola-per-lutti. L'umano rinasce sempre cx novo in ciascuna persona. Ed ogni persona è un cosmo, insieme di bene e cli ma– le, di forza e di inerzia, che Ca ciascuno singolare, diverso dagli altri. Perciò la società umana sarà sempre agitata da molteplicità e dissensioni. Guai se venissero a cessare per l'imperio fmale cli una finale saggezza. Altri penserlt cliverso eia me, farà diverso da me. E come da sempre e per sempre il Care di tutti si integrerà via via nel flusso verso l'avvenire, verso costruzioni che io penso cli umanità via via più approfondita e CO· sciente di sè, entro le persone vive <l'ogni genernzionc. Viviamo, verità lapalissiana, che conviene ogni lnnto ripetere, in tem– po di crisi, cioè di trasformazioni radicali. La successione delle grandi guerre ha dato via libera ~ tutte le forze negative clell'nmano. Le Chiese son divenute corpi t>olitici, le vecchie as– sociazioni che si chiamavano Jeghe circoli camere del lavoro si sono svi. rilizzate in macchine mli che « di un apparato 11011 possono pili fare a me– no». Il movimento anarchico, che non avrebbe o,,,,iameute potuto digerire una tale iiwolnzione, è finito allo stato dormiente, seppure il suo attuale letargo non esclucla affatto la sicura rinascita a,•venire. Non vale quindi 558
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