Volontà - anno X - n.10 - 30 luglio 1957

pida si può pensare i corpi collcttivizanti del nostro tempo senza rischio di cadere nell'atteggiamento qualun<Juista, tenendo cioè i piedi ben fer– mi in terra ma con un pensiero ben orientato. Cosi ci si chiede, clte fare? insieme a Silone, che fnre io (per me) con i miei prossimi, nel prese11te vitio, senza rimpianti di passato senza sogni troppi di futuro? con chi? in che sedi? con che m.ezzi? Tra anarchici è utile puntualizzare il fatto che assai poco o nulla si può forc dr!:solo. La strada dell'azione solitaria, con cui anarchici-forti del passato sono riusciti a spezzal'e condizioni sociali negative e stagnanti laddove nessmio poteva più nulla per altre vie, è ovviamente oggi priva di senso reale, perchè sarebbe priva di efficacia. L'attentato si perderebbe nel clamore iudist.into con cui le piene colonne dei giornali obnubilano ogni mattina la coscienza dei loro lettori. socit1zione 1mò :were o la pretesa o l'illusione cli operare per sco1>i che abbiano ,•ali– di13 per !Ulli - in1endo per tutli i ei11adini d'umt città, ad es., o 11e1H;io ancora per tulti gli uomini e donne d'una unzione. Ognuno di noi è un piccolo cosmo, in sè com– piuto, necessariamente diverso dal più prossimo l'icino. Le associazioni per artìni1:ì non possono mai generalizzarsi: per ogni sco110 \'Ì saran sempre prospellive molte11lici, mol– teplici modi d'inlcnderlo, correlnlivi al modo diverso con cui ciascuno reagisce :u] ogni condizione in cui si trovi a pensare giudicare agire. Ciascum1 associa1,ione rifleue uni– camente le fonne menrali, le es1>erienze, i giudizi cd 1 11regiuclizi, le \'Olon1:l infine del gmp110 limitato di persone che la cos1ituiscono. Finchè la sua vas1i1à numericn rim:me umana essa dewi essere 1111r.tialc, sempre 1rnrziale: .!IJlJ>Cnn comincia a 1,roporsi fini uni• versali, già 1rnò dirsi che s'è ingrandita oltre il po:!'sibile, ('he non è più un'associazione ma. 1111 aggregato cli peNone ubbidienti. Solo In coesistenza di una molteplicità di associazioni imlipencle111i, che sia la 1>iù aper1a possibile In più numerosa possibile fo più e!llesn possibile, assicura che il loro operare simultaneo in sensi ,livcrsi od anche opposti si integri renlizzmulo giorno 1,er giorno nei fotti ,1uella che si 1101rebbe chiamare l'anima-di-mtti. 'l'uuavin, le idee son di,·enutc così nebbiose ('he spesso si confonde associazione con istit11:;io11e, benchè la lor cli,·crgenza sia gramle ed ev,•ia. L'associazione è senwre un corpo vivo a11uale aderen1e a pen;onc reali detenni• nale in momenti e h1oghi J)ure determinati. L'istimzione invece ra1>1>rcsentain senso nello la codificazione di forme o modi entro cui si presume che le relazioni sociali debbano in certo senso modellarsi. Ad es. è una istituzione il matrimonio, ma è una associazione la famiglia. Ed è chiaro che il matrimonio, come un insieme generalmente riconosciuto cli J)roccdure i111esea definire una rdazione socialmcnle garantita tra i sessi, non è indispensabile 1icr la costituzione cli una famiglia. Tuui abbiamo es1>erienza di qm1lche famiglia che si è costituita e continua a 011erare con figli ecc, senza alcuna concessiouc alle idee correnti circa il matrimonio. La dis1inzione è necessaria in c1uanto l'associazione rilleue insieme definiti di per– sone vive e <1uincli è soggeua a 11111c le a1,erture e le precarietà della esistenza perso– nale, memre l'istituzione è un insieme che può dirsi fossilizzalo di conceui e di norme che s'arrogano di dare definizione univoca e permanente alle forme in cui realizzare tuu'un tipo di associazioni. V'è quincli ·at fondo un contrasto 1>otcnziale almeno tra istituzione ed associazione, Questo comrasto ci si ril'ela con maggiore nettezza se insieme all'idea cli associa– aione ed istituzione pensiamo l'idea di organiz:;a:;ionc. 553

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