Volontà - anno X - n.9 - 30 giugno 1957
ti. Il 23 marzo è Novara: la disfatta piemontese preveduta dal Pisacane. Rorun non può pii1 salvarsi. 11 29 di marzo, l'Assemblea nomina il Triwt• virato: Mazzini, Saffi, Armellini. Nel mese di aprile, Brescia, insorla, cade; tramonta la liberlà siciliana; Genova, insorta, capitola; è rove– sciato il governo toscano. L'Austria non ha pii1 che Venezia da domare. A Roma, isolata, affluiscono colonne di armati rivoluzionari e di disertori, dalla icilia, dalla Toscana e da Genova. Le bande disordinate ed au– tonome sono disciolte dalla Commis– sione di Guerra, che crc3 l'esercito e dispone il suo immediato coneen– lrameuto in due sole piazzaforti. La Commissione si oppone al proget10 di atfidare il comando supremo ad un generale straniero, riduce a· rrc– no i recalcitranti comandi in sottor– dine, suggerisce la nomina del gene– rale Avezzana, uno dei triunviri di Genova insorta, a Ministro della Guerra e Comandante in capo dello esercito romano, poi si scioglie. Set– temila francesi sbarcati n Civitavec– chia minacciano Roma, aperta e in• difonsibile, sulla qunle gravano la minaccia dcli' attacco austriaco e cp1ella dell'attacco napoletano. Alla fine di aprile, Roma uon dispone che di novemila armati. Pisacane pro– pone che l'esercito esca dalla citti1 1 iniziando una guerra di movimento, che permetta J'irwestire il coq>o di s1>edizione francese durante la sua marcia dal mare, oppure di radunar– si con le milizie dell'oltre-Appenni• no per poi, in maggior numero, piombare sugli invasori. Roma, sim– bolo e mito, deve cadere gloriosa– mcnle: questa Ja tesi di Mazzini, della maggioranza dei capi militari· e dei deputati dclrAs.:icmblca. In un consesso dei triunviri e dei ministri, il piano di Pisacane ,·iene respinto all'unanimiti1. Speranze fallaci nelle elezioni politiche di Francia, inclu– cono Mazzini a ma111cnerc Roma in atlcsa clifcnsiva dcli' occupazione francese; e per suo ordine manifesti scrilti in francese e riepiloganli il buon diritto di Roma vengono affis– si in Civitavecchia. Jlisacnnc si adat– ta a studiare il piano difonsivo e le sue disposizioni conlribuiscouo a concludere con un successo la 1>rima giornata di guerra delle milizie ro– mane. Garibaldi vorrebbe incalzare il nemico fuggente, ma il triun\'ira– to gli "ieta l'inseguimento. Mazzini, sempre francofilo e speranzoso, or– dina la reslituzione dei 1>rigionieri francesi della giorna1a campale del 30 aprile. li 2 maggio giunge a Ro– ma fa notizia dcll',wanza1a napoleta– na: 12.000 uomini e piit d1e 50 can. noni. Le colonne operanti lontano da Roma sono richiamate, la legione di Garibaldi si spinge in ricognizione of{ensiva "crso i colli alhnui dove le truppe borboniche sono posinte: La avanzala napoletana !òli arresta: con i rinforzi aHluiti Romn dispone di 18.000 uomini e sono iniziate tratta– tive d'armistizio con i francesi, ma ceco affacciarsi uu terzo nemico: lo esercito aus1riaco che presa Bologna e leneudo ormui tutta la Toscana. minaccia Ancona, unico porto rim:1. sto alla re1mhblica. ]I generale Avez– zana viene mnuda10 a difoudere quella cillà, e il <'Olonnello Rosselli prende il suo posto quale Generale in capo. Pisac11ne, divenuto Capo di Stato Maggiore, godeva sempre la fiducia 509
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