Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

riodo transitorio» per giungere s quella società di liberi ed uguali che era la comune aspirazione. Quanto fosse effimero un simile internazionalismo od unitarismo ba– salo sulla coazione, lo si è visto on• zitutto di fronte al fenomeno « guer– ra » che, pur essendo per essenza in antitesi con gli interessi e la soli– darietà del proletariato internazio– nale, non solo uou è stato evitato ma ha addiriuura dh•iso e travolto nel suo destino gli stessi internazio– nalisti (nel loro insieme). l quali hanno rimesso la soluzione di questo gravissimo problema alla conquista del potere, senza rendersi conto che è pro1,rio il potere, per sua intrinse– ca natura, generatore di guerre. E allontanandosi sen1prc piil dal pri– mitivo antimilitarismo, hanno accet– tato, sulla scorta di Lenin, la b'ller– ra, pensando di s.(mttare In conse– guente crisi onde affrettare la cadu– ta del capitalismo cosa che ovvia– mente non si è verificata, perchè la guerrn è sempre stata la naturale vnh•ola di sicurezza per su1>erare le periodiche crisi economiche cui vi, soggc110 il capitalismo, sia esso il 1radizionalc o quello di Stato. Oggi, infine, coloro che equivocamente hanno assunto la denominazione di u partigiani della pace», fauno a parole mt:l propaganda antihellici– sta che, inguoraudo le vere cause della guerra (cioè lo Stato, il Capi• talismo e l"Auloritil d'ogni colore) !<i risolve in vuota accademia; men– tre in pratica assumono il piì1 con- 1radi11orio bellicismo fomentando e appoggiando le guerre nazionnliste d'Africa e d'Asin contro l'im1>eriali– smo occidentale, e difendendo inve– ce !"imperialismo orientale, per nul- la diverso dall'altro, e il cui vero volto oggi nessuno pili può ignorare dopo le orribili repressioni, i trarli– meuti, le deportazioni in massa del– l'eroico popolo ungherese colpevo. le solo di volere giustizia sociale e indipendenza dall'Est e dall'Ovest. Ma non solo di fronte al proble~ ma della guerra doveva infrangersi il socialismo au1oritario con la pre• messa della conquista del potere. Basta seguire nelle grandi linee la sua parabola per vedere quanto del programma e dei .lini della P Inter– nazionale siano stati realizzati o rag– giunti per <1uesta praticissima via op1>osta ali'« utopismo» dei federa– listi anarchici. La via cosidc1ta « democratica » e collaborazionistica, 11uamlo non è stata completamente addomesticata dalla borghesi!l, ha condotto sempre alle guerre, nlle repressioni dei ri– voluzionari e infine al fascismo, al nazismo, Ialaugismo, ecc. La via « transitoria » della dittatura del proletariato che Jrn twuto In pii'1 am– pia e conseguente applicazione in Russia, - e sono ben 40 anni di esperienze per nulla lrnnsitorie, - per eonCessione dei suoi stessi capi ci mostra, col rapporto Krusciov al X.X:Congresso del PCUS come si sia risolta nella pii, (croce dittatura di un uomo su uu partito e di un par• tito su un 1>01,olo.Nel quadro di <1ueste confessioni i ltworatori do– vrebbero riconsiderare tutte le inu– mane persecuzioni subite in Russia dai rivoluzionari piì1 sinceri e disin– teressati, considerali come traditori dn sopprimere da quelli che a loro volta, all'interno stesso del partito -guida furono definiti deviazionisti nei clamoro;:i prore(Si JJCriodici dal 437

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