Volontà - anno X - n.8 - 30 maggio 1957

delle fonti d"cnergia dte minaccia– no di diventare insufficienti per la umanitù che -,la lavorando con sem– pre più pazze.dea iu1ensità a produr– re infinità di c;ose o inutili o danno– se, accanto alla pur crescente pro– duzione delle cose utili a cui tutti vogliou accesso non più i soli rie• chi. Ed hanno costruita la prima e[. ficicnte centrale elcllrica atomica, cd ora stanno offrendone in vendita e3c111plari agli altri popoli. Oggi, poi, hanno affrontato il pro– blema della guerra. buttando alra– ria tulio il lavorio mentale dei loro 8lei::,i generali ed ammiragli. La guerra, dai militari concepita tulio• ra come offemJiva, è vista assurda -,u rnlc piano: il deliberato fare-la– gucrrtt C parsa llfltt sì ovvia e tre• menda sciocchezza che la sola deci– ::.ionc ragione, 1 ole ~ stata presa, ri– nunciarvi. Cou che la preparazione militare diverrà tutln diversa, fon– data dinuo,·o su un esercito di soli 8oldati J>rofessionali ma inquadrnti di scicnzi:11i e di olficine. (Ciò uon toglie, uaturalmcnlc, che tali saggie comidcrazioni sian tenute ,,alide solo sul piano della guerra eventuale trn l'Occidente e J'<l.JUSS. Per le cosidctte guerre-lo– cali, cioè per gli C\'Cntuali intcrvcn• ti dello Stato inglese in dispute di minor peso, allora ci snrmmo rcpar– t; ofTensi\'i sempre pronti ed alle– nati ad hoc ... ). Krusciov. do1>0 la dc-staliniv:a• zione clamorosamente proclamata. sta ora proclamandone clnmorosa– mcntc il figlio primogenito - pro– prio mentre egli stc! o sta metten• do in soffitta la madre. E' di questi {Ziorui. infatti. l':w- 432 vio della campagna per la de-dipar– timcutalizzazionc, che è il termine barbaro cou cui vien definita l'in– tenzione di decentrare la pianifica– zione dell'economia, visto che In 1>ianificazione integrale da Mosca per tutti i popoli dell'URSS s'è di– mostrata (è Krusciov che lo ricono– sce) enormemente inefficiente e dis– sipatrice. E, nello stesso canale, è di questi giorni il ripudio ufficiale del famoso 1c ra1>)J0rto Krusciov ,., contro Stalin, che Krusciov trova ora conveniente definire (un po' 1ar• di) apocrifo. Ki~i~;i~,~.' però, dice Ira le righe La dc-stalinizzazione è falli1.1 1 sul piano Jell'azione di governo: al punto che si i,01.1 prodotte le rh•oltt· polacche cd uugher<'si, le quali hnn fatto vacillare il trono bolscevico, ed han generato il moto all'indie– tl'o per cui il pugno-di-ferro dei gangster di l\fosca ridiventa pesante a .Budapest cd a Varsavia e negli al– tri paesi-soggetti dell'impero russo. Adagio dunque Cùu lo dc-di1mrti– mcutalizzazione. Bisogna si distri– buire incarichi a pianificatori locali, ma trovar modo che essi ·cimnuga• uo ben chiaramente incarichi-fii. 11osca, che non diventino poteri lo– cali con tentazioni d'anatomia. Par facile prevedere che questo puerile tentativo di far nello stesso tcm1>0 bianco e nero fallirà. Kru• sciov e soci vogliono il decentramen– tc- pcrchè s' accorgono che la mac• china produttiva e distributiva da essi im1>osta nl lavoro dei popoli russi è enormemente supernta in clfieienza della macchina a spinte e direzioni molteplici dell'America. :\'on riescono a celare oltre, nè n sè 1:1e3sinè ad altri, le malefatte le

RkJQdWJsaXNoZXIy