Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957
<focale bisognerebbe risuscitare nei lavoratori l'interesse ai problemi del lavoro e la combauività in colol'o che sono dentro Ja fabbrica, e pulire la casa (il sindacato) con un buon colpo di scopa buttando fuori tutti i politici ed i burocrati. Ultimo argomento: quale significato ha la lotta per il potere su cui è imperniata tutta l'a::.ioncelci partiti? l\folLi hanno cercata I.i causa di quanto è accaduto e sta accadendo in Russia nello strapotere di un uomo. Altri sono andati più n fondo nella loro diagnosi ed hrumo detto: non si tratta dell'uomo soltanto, ma anche del sistema. Sia gli uni che gli altri non s'accorgono che Stalin è la conclusione logica cliMarx e di Lenin, perchò dal momento che ci si batte per una classe non si fo altro che sostituire ai vecchi padl'oni dei nuovi che sono gli ex• servi di ieri. E(l il procesw per arrivare nl comando è sempre lo stesso: un gmppo di politici si costituisce in élite, si arroga il diritto di potei- pensare e Care per tutt.i, crede di saper discernere solo essa che cosa è bene e che cosa è male e di poter indicare la via della salvezza. La strada della politic:1 1 anche quando inizialmente è lastricala di buone intenzioni, è la strada del potere: cd essa può portare a Mussolini Hitler e Stalin. Anzi, quella triade è l'esempio pili illuminante del vertice a cui si può arrivare c1unndo certi uomini hanno pieno successo con la loro poli– tica (i politici che non vi arrivano è perchè non ne hanno le capacità, non perchè manchi loro volouti1 ed ambizione cli arrivarvi). A che serve, dunque, impegnare tutte le forze e le risorse di un par– tito nella lotta politica, quando si sa in :mt.iei1>0quale ne è la meta? Con la soppressione tlei partiti bisognerebbe far scomparire il politico di mestiere e demolire tutti i miti (partito, sindacato, chiesa) e gli idoli (i cnpi). Non c'è nessun politico che riconosca che per lavorare per l'av. ,,cnire bi~ogna p:-ima di lutto clisi111ossicare le masse dai veleni che sono stati loro inoculati con In pl'opn(;nncla. Jou c'è nessun politico che ricono– sca lo neccssit:1 di lavorare in busso, trn la gente comune, dn uguale. ad uguale; che bisogna cancellare le nbitudi11i di servilismo e di ubbidienza cosi diffuse; che bisogna suscitare lo spirito critico, lasciare che ognuno assuma la responsabilità delle proprie azioni e goda di quella libertà iute• grate che comporta si dei rischi mn è il solo mezzo perchè gli uomini im• parino ad essere veramente liberi. Non c'è nessun capo, grande o piccolo che sin, nessun Cunziounrio di partilo, di sindacato o di organizzazione che abbia il coraggio di ridiventare un modesto militante e di dedicorsi a que– st'opera di bonifica con onimo di pioniere, senza il quale tutte le costru– zioni sociali, mancando di (oudamento, non potranno mai essere costru– zioni d'avvenire. Questa mia lettera, piì1 prolissa di quanto avrei desiderato, la farà pro• babilmente sorridere per le sue ingenuiti, e per la mia pretesa di volere 359
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