Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957

più arriverà a dire di essi che sono campati nelle nuvole e che rimaugouo dei grnudi utopisti. Ebbene, su quest'ultima definizione possiamo tro,,arci d'accordo. Infatti o: utopistiche» souo tutte le idee che non hanno ancora trovato modo di realizzarsi. Ma i11questo senso i comunisti ed i socialisti (quelli buoni, intendiamoci) sono degli utopisti, perchè non sono ancora riusciti n dnl'c un saggio pratico di socictl, comunista o socialista, e tutto quello che è stato fatto e si sta facendo in nome del comunismo e del socialismo ne è una mostruosa negazione cd una parodia, sin che si denomini bolscevismo e laburismo. Ed anche i sinceri cattolici, quelli rimasti crisliani nonostante la loro Chiesa, sono degli « utopisti », perchè dopo venti secoli di predica– zione della loro religione non sono riuscili a cristianizzare la società in cui hanno vissuto e vivono. Debbo però confessarle che ho un'altra ragione per non incominciare la mia conversazione con lei con In suddetta domanda. Mi pare che essa tradisca un complesso d'iufcrioritù nei riguardi delle nostre idee. Ebbene, per quanto io sin ben lungi dall'avere delle certezze assolute e diUidi di coloro che si credono detentori dcllu verità-unica, sono Iermamentc con– vinta che L'anarchismo l'Ìsponde a delle istanze essenziali degli uomini e fornisce uu orientamcn10 efficace per realizzarle. E questo 1>ermc è più che suHìciente per credere in esso. D'ahra parte mi pare che certe verità dell'anarchismo siano emerse in piena luce non per merito nostro, pur– troppo (chè nuzi onestamente riconosciamo che il nostro movimento sia at– traversando un periodo di crisi, ma crisi di nomini, non di idee), ma per gli errori ccl il fallimento di tutti gli « ismi » e di tutti i sistemi di governo sperimentati fino ad oggi. l\fi accorgo che la premessa è stata troppo lunga e quindi passo all'al– tra questione su cui sarei desiderosa di conoscere il suo pensiero. Crede che i partiti politici abbiano una loro fun:io11c, cl,e rispondano ad un fine sociale? L'argomento è di attualit:1. Si sta, da mesi, lavorando nccnnitamente in tutte le sedi possibili, per mettere insieme un grosso pnrlito socialista. Ma il modo con cui si tenta di costruirlo fn pensare che sarà uno strumento in mano di capi i quali se ne serviranno per conquistare il potere. Si obiet– terà ehe è anche un mezzo per me1tere un freno al prepotere dei preti ed a quello dei comunisti e dei partiti reazionari, e per di.fondere i diritti degli italiani. Ma ogni conquista latta dnll'alto è effimera e basterà che un'altra coalizione di Cor.te politiche si formi per sostituirsi a quella che vi è già e si ritomerà al punto di prima. Oggi i partiti (tutti) sono stoccati dalla massa dei loro aderenti e sono forti iu virtll dei loro apparati (e si è visto assai bene ncll'V111 Congresso del P.C.; ed in quello XXXH del P.S.I.). I partiti SOfl;O vcimti meno ai com– piti ed agli scopi per cui erano nnti, perchè la élite che ne ha il comando ha preteso di svolgere un'azione sociale mettendosi su un piano politico. Si sono formati, così, dei politici pro(essionali che si sono sempre più nl. 357

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