Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957
-1ruisco110 il dronnna iu un'opera di arte. Si traila di spirito che ne ri• c·ostruis,·ono il dramma in un"opera d'arte. Si Lrnttn \li spirito e di sto– ria urnlo nella vi1a vigsuta di Giovan– na rl"Arco come nelle narrazioni d<'i ~uoi ,·ontemporauei e nella ricostru– ziorn· dei due drammaturghi citati. Ma ..,j trai.la pure, chiaro è, di uno ,-piri10 e di una storia esplicantisi in tre modaliti'i e n tre livelli diversi. On un punto di "ista soggettivo e in– dividuale. il -5-oJo ,,er cui si conosca direttnme1.te lo spirito e la storii\ in allo, In dif'(ercnza è capitale fra lo essere una Giovanna d'Arco che salr sul rogo e J'f'ssere un Anhouil o un Bcmnrd Shaw che ne rivive e ne il– hnuina l'csJ)erienzn seduto al tavo– lino con una penna in mano. Sec·on– do la 1>osizio11ecrociana, la manife– stazione dello spirito nell'atto di creazione ar1istic11 dei due drammn– lurghi sarebbe su1)eriore a quella del martirio di Giovau.na cousumato!li 11ell' anno 14~1. perchè a lei mollo probabilmente mancò la ,·iaion<' <"hiara del significato storico del suo ~acrifìcio. Non riesco a liberarmi. lcggrndo Croce e seguendo il ritmo e le sinuosità della sua prosa, <1alla impressione che la storia, quelln de• µ-li av,•enimenti bruti, abbia per ra– gion~ mas!lima del suo essere il ren. dersi disponibile perchè lo storico ed il filosofo, che son 1>erCroce In slc5Sa cosa, possano pensarla, darle forma cd orgttnizzazione. signifi,·nto e rtr-onanzn. TI pubblico che assiste alla rappre– ~cntnzione di un drnmmn vive spiri. tualmente l'esperienza dei personag• gi, ma questa espcrir-nza non è del medesimo ordine di cjuella degli al– lori o dellr prr~one. :-e ve ne furono, 394 sulle r.11ivicende il dramma si basa. per il pubblico non importa che vi siano state u uo lali 1>ersone. E cosi per lo ~1ori<"ocrociano uon importa rhe i documenti i:u cui si basa· sia– no verilicri o no, purchè non @itmo manifest:tmente Falsi e purchè si pre– i-Lino ad un'interpretazione e ad una elaborazione logica ideale . .A mal– grado del suo insislere che lo spiri– to è nttivi1à. la storia è per lui lmn spettarolo. una i:erie di naumachie e d'altri ;!iochi circensi ai quali non si può di,·e che partcciJ)i vernmcn– te perchè mai gli si chiede di i;:ren– dcre nr!Parf'nn. I.a h<'llezz.1 dellA ft'losofìa n0◄·ia11a. t·OIII<' di tani~ al– Ire app.1rlc11e111i alla m<'desima tra. dizione, cronsiste a1>punto nel dar la illusione- <'hc tullo è puro spirito. puro spettacolo. e che l'unica attivi• tà eh<' Mula è il nos1ro io che vedr. Essa <"i (a dimenticare che abbiamo un corpo, e che v'è una realtil, quel– la della nostra nascita. delle nostre sofferenze e della nostra morte, sen- 1.a signifi,·nlo forse, ma che. d'altra 1>arte, quauto s'impone alla cosf'icn– za, loglic ."-ignificato a Lutta In sto– ria, a 1u110 il resto dell'universo. Cantava già Lucrt"zia: Su:n·c. muri 111a1u11• 111rba111ibu~ 11c11uor11 [ventì<r., r 1crr,'l magnum ahcrius 1pec1are lal~orcm: 11011 quia ,·ex.ari <111e111quam5t iucunda (,•olup1a,s. ~ed 11uilms ipse rnalh! carcas tfuia cernere (sna,·e C-'1: ~ua,c e1i11mbelli rcr1:nuina magna rueri prr rarn1•0~ inslrucrn 111a ~i,w parte 1>ericli. Il c·oncepire se s1esso e la vita co– me uno spettacolo è certamente un 1rio11fo dello s1>irito. Ma tale ;. 1w• r,·. 1·011 o ~f'nza mai:olurbaz:ione. il po-
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