Volontà - anno X - n.7 - 1 aprile 1957
ritto di 1>rivilegio, non si cammina pii'1 ,·ereo In-mia-libertà, ben&i ver– FO il-mio-predominio, che è eHlla– mentc l'op1>os10. Ed in tale opposto ~i ritrovano insieme il prete il fintm• ziere il f'apitalista il ladro - ed C• ,·cntuulmcnle tmd1c chi in ipotesi Fii a111m1ut1arst• d"anarchismo in uno di tali ut1ivi1ì1. Torna eui!ì il discorso sul suo 11r• gomento iniziale. Dirsi anarchici è fllcilc. ,,ivcrc dn anarchici è molto meno facile. Perchè occorre prima di 1ut10 far 1>ropaganda con l'esem– J>iodr-Ila 1,ropria vita, senza di chl' nessuno darì1 alcun peso ad idee che :q1parirmmo del tutto campate in aria. Gli cspropriatori, che rubano mn non per sè. che sono e restano lnvn– ratori, che non si adauano mai a fa. re del (urto un surrogato del lavoro quotidinno. sono stati nostri. compa– gni in pasi;ato, lo saranno in avve• nire Sf' le t·ircosllmze richiedernnno rhe ancora :;i batta tale strada, pro– pria dei ,,eriodi di pre1rnrazione ri• voluzionaria. Diciamo però ehiarameule che per noi non è compc1gno ehi delibero.1a– mente sceglie di vivere rubando nu• zichè hworando. \Ton perchè condanniamo il ladro rnn lo stesso metro delle leggi - le <1uali in verità uon giovano a nulla, son esistiti da sempre tribunali e non haono mai cambiato nulla. Mo. per– f"hè vediamo che il ladro-peMmn– F-celta si a11!l-irnilagli altri rapaci da cui è infoslata la nostra società, i ra– paci tuoi C"'he la legge protegge cd il costume tollera. Egli quindi eta di follo insieme ai nostri avversari - non già con noi, anche 11e per ca.so dica, con le labbra non ~I cuore. idee eticheHale di anarclusmo. Il patrimonio migliore del nostro movimento son le vite esemplari di tanti, noti ed ignoti, che lrnn dimo– ~trnto come sin 1>ossibile entro am– pi limiti vivere du auurchici, an– (·he nella società di oggi, dando con le 1noprie giornate operost· e dense di affetti saggio del buono che c'è i.n tutti. Tali vite non si son nutrite mai della violenza e della frode che in– vece alimentano ora 1,er ora In vita dei« signori • del 11O11tro 1empo. del– la gente che ha-successo. Anzi, alla buse di tali vite cscmplnri c'è stato il ripudio costante della violenza: c quando la violeuzn, in 1>eriodi ri– ,,oluzionari, è dh•cnuta inevitabile. s'è accompagnatu con il ripudio co– stante dell'odio. Inoltre c'è stato iu esse, sempre ed assoluto, il rifiuto c·ostante d'ogni specie di frode - incluse le bugie-a-fin-di-bene di Cf'I'· ta propaganda. Vie 1roppo facili. Contro le quali appare tanto pili giusto lavorare in– r;ieme a chi lavora, lottare insiemf' 11 chi lotta, soffrire con gli altri i !l-3• crifìei e le pene che ne conseguono. godere con gli altri il lanto di bP· nessere e di libertà, quindi di pace e di gioia. che si riellcf' n conqui– stare. Questa, 1:1eoondonoi (almeno nel– l'opin.ione di chi firma: ma certa– mente esprime l'opinione di tutti i migliori del movimento anarC"'hko) è la buona strada. D,wrn L1-:v1 391
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